Il Cai Milano e la questione rifugi La secca risposta del presidente
Guerra dei rifugi, atto secondo. Il CAI Milano, per mano del suo presidente Massimo Minotti, ci scrive per contestare le tesi sostenute nell'articolo pubblicato il 22 dicembre. «I contratti non sono stati disdettati, essendo tutti contratti annuali si sono portati al normale compimento», contrattacca Minotti. «I contratti che erano in scadenza a fine 2017 erano 10». Tra questi 10 c'è la pietra della discordia: il rifugio Rosalba sulla Grigna [foto in copertina, ndr], che da 22 anni era gestito da Mauro Cariboni, ultimamente con il supporto del figlio, e che invece il CAI dal 2018 ha assegnato ad Alex Torricini, altro gestore di rifugi. Un cambio di mano che ha allarmato tanti appassionati di montagna perché secondo loro sarebbe emblematico di una nuova filosofia più imprenditoriale e turistica adottata dalla sezione milanese, che è proprietaria del Rosalba e di altri due rifugi nelle Grigne (gli altri sono quasi tutti in Valtellina).
Massimo Minotti, presidente del CAI Milano.
I motivi del cambio di gestione. Come motiva il presidente Minotti questo cambio di gestione? Il CAI milanese ha scelto di passare da contratti annuali a triennali, in cambio di progetti di valorizzazione dei rifugi presentati dai gestori stessi. «Abbiamo chiesto a Cariboni, oltre che ad altri gestori, o aspiranti tali, di inviare dei progetti», scrive Minotti. «Sulla base di questi, e solo dopo un’attenta valutazione, abbiamo scelto di affidare al progetto di Alex Torricini la gestione dal 2018, convenendo sin da subito sull’opportunità di rinnovare per il 2017 il contratto con Mauro Cariboni così che egli avesse tempo di trovare un'altra occupazione». Ma al gestore del Rosalba il presidente del CAI milanese imputa anche una cattiva conduzione del rifugio stesso. «Non possiamo tacere il fatto che Cariboni ha collezionato negli anni una serie di lamentele legate alle sue continue assenze, alla gestione dei rifiuti, alla tenuta del rifugio e al trattamento (rapporto qualità/prezzo) spesso inadeguato», spiega Minotti. Un giudizio che non sembra molto condiviso dalla maggior parte degli appassionati di montagna che si sono schierati con Cariboni.
Rifugio Rosalba alla Grigna.
La svolta in corso. Tuttavia la vera preoccupazione riguarda il cambio di filosofia che il CAI di Milano vorrebbe incoraggiare. «Lungi da noi la volontà di trasformare i rifugi in attività alberghiere», controbatte però Minotti. «Oltretutto è contrario alle norme della nostra Carta Etica che addirittura ci indica di inserire, nei contratti, clausole risolutorie nel caso di mancato rispetto di esse. Chi non condivide queste regole, non può essere nostro partner». D'altra parte è innegabile che una svolta sia in corso. Una svolta che Minotti spiega in questi termini: «Siamo perfettamente coscienti che i tempi cambiano e che anche le strutture alpinistiche hanno in gran parte mutato la loro funzione da punti tappa per le ascensioni a sempre più spesso meta di semplici escursioni. Che su di esse gravano, giustamente, un’infinità di norme volte a garantire igiene e sicurezza dei frequentatori oltre a salvaguardare il delicato ecosistema in cui esistono».
Rifugio Brioschi al Grignone.
Il forum e una soddisfazione. E intanto, per stemperare le polemiche, Minotti annuncia per la primavera prossima, un forum che metterà a tema proprio la materia che ha acceso la polemica natalizia. Rifugi, idee per nuove modalità di gestione è il titolo del forum, che ha l'obiettivo di stabilire un confronto con gli operatori sia delle terre alte che dei fondo valle.
Ma Minotti un sassolino dalle scarpe se lo vuol togliere sin d'ora. Scrive: «Abbiam raccolto la soddisfazione, e ne siamo orgogliosi, di vedere che tre nostri rifugi, V Alpini, in val Zebrù, Brioschi sulla Grigna settentrionale ed Elisabetta, in val Veny, sono risultati ai primi tre posti nella classifica del concorso Rifugio del Cuore indetto da Meridiani Montagne. Ciò grazie anche ai nostri gestori virtuosi ai quali va il nostro più sincero ringraziamento». Sarà un caso ma tra i tre gestori c'è anche quello del rifugio Brioschi, Alex Torricini, che dal 2018 gestirà il Rosalba.