Ha aperto il 30 dicembre

Il nuovo McDonald's della discordia a due passi dalle mura vaticane

Il nuovo McDonald's della discordia a due passi dalle mura vaticane
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L’indirizzo è Borgo Pio numero 93. Le mura vaticane sono a meno di 100 metri. Il colonnato del Bernini a 150. I “barbari” americani del fast food a sorpresa hanno conquistato un avamposto proprio alle porte di San Pietro: è stato un vero colpo di mano condotto con grande abilità, come ha raccontato Alberto Asor Rosa, intellettuale di sinistra che abita lì vicino. Il nuovo Mc Donald’s ha aperto dove prima c’era una banca. È bastata una notte di gran traffico per montare il negozio e far trovare tutti davanti al fatto compiuto.

 

 

Come era facile prevedere, è subito partita l’onda degli indignati, dallo stesso Asor Rosa a monsignori vari che abitano in quelle case (quasi tutte di proprietà del Vaticano, anche se qui siamo in area del Comune di Roma, ed è stato quindi il Comune a dare la concessione). Per tutti vale la sfuriata dell’anziano cardinal Elio Sgreccia, presidente emerito dell’Accademia Pontificia della Vita: «Una scelta a dir poco discutibile, aberrante, per niente rispettosa delle tradizioni architettoniche e urbanistiche di una delle piazze più caratteristiche che si affacciano sul colonnato di San Pietro, meta ogni giorno di migliaia di pellegrini e di turisti. Una scelta commerciale che, per di più, ignora le tradizioni culinarie della ristorazione romana».

 

 

Si ripete il film di quando la multinazionale del fast food americana era sbarcata per la prima volta in Italia. Era il 20 marzo 1986 e Mc Donald’s, tra lo sconcerto generale, conquistava uno spazio in Piazza di Spagna, nel cuore della Roma barocca. Anche in quel caso sembrò una vera violazione a livello simbolico. Ci furono petizioni, proteste, dichiarazioni indignate. Ma la gente si mise subito in fila, senza farsi troppi problemi. Hamburger e patatine ai più non sembravano in conflitto con Bernini.

Sono passati 20 anni e in realtà anche le strategie di Mc Donald’s sono cambiate e hanno imboccato una strada più discreta. Ai banconi si offrono menù con tocchi tricolori. La catena si presenta un po’ ingentilita sotto il marchio My Café. Ma questo non basta a liberare la multinazionale degli hamburger da un’immagine preventivamente negativa. Così in tanti hanno iniziato a profetizzare una piazza San Pietro sporcata dai cartoncini delle patatine abbandonati ai piedi delle grandi colonne. O l’odor del fritto che in giornate di vento arriva nel cuore della piazza.

 

 

Certo la grande curiosità è cosa ne dica il Papa di tutto questo. E qui le versioni possono essere due. La prima prevede che sia profondamente arrabbiato per questa logica commerciale aggressiva che non risparmia neppure le immediate vicinanze del luogo più sacro del cattolicesimo (ma anche la banca che ci stava prima non era lì con motivazioni filantropiche...). La seconda ipotesi invece prevede che il Papa sia in fondo contento, perché a Mc Donald’s si può entrare sempre, un po’ come accadeva nelle chiese, Ferragosto compreso. Si può stare un po’ al caldo. E se proprio non si hanno molti soldi in tasca, con un euro un hamburger lo si mette sotto i denti. Saranno certamente barbari, ma tutto sommato sono anche democratici.

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