Drawing Night a Bergamo

Ragazze che illustrano il mondo Notti magiche, filosofando un po'

Ragazze che illustrano il mondo Notti magiche, filosofando un po'
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Fotografie di UA collective.

 

L'indirizzo a cui presentarsi per disegnare è segreto, lo si scopre di volta in volta solo dopo l’iscrizione. La partecipazione è libera, ma portare un dolcetto, qualcosa da bere o altro da sgranocchiare in condivisione sappiate che è cosa molto gradita. Da non dimenticare assolutamente è invece la voglia di sperimentare nuove tecniche espressive, dal disegno all'acquarello, dal collage alla modellazione e monotipia. Questo è ciò che serve per le “Drawing Night” di Uncle and Aunts Collective, collettivo dietro cui si nascondono quattro illustratrici, una filosofa e una fotografa, per una sera sedute insieme attorno a un tavolo a cui si può aggiungere chiunque abbia voglia di partecipare.

Tra disegno e pensiero. Tra colori, carta e pastelli, non solo si disegna, si fanno nuovi incontri e si chiacchiera, ma ci si confronta anche sul tema della serata, seguendo le introduzioni filosofiche che aprono ogni appuntamento, partendo da spunti apparentemente semplici fino ad arrivare a riflessioni ben più profonde, il tutto tra animali abbandonati da Noè, foto di famiglia e macchie di colore che raccontano più o meno consapevolmente qualcosa di noi. Oltre alle “Drawing Night” e a laboratori per adulti e bambini, il collettivo nato prendendo spunto da un'analoga esperienza newyorkese, il 4 marzo inaugurerà la mostra Ad alta voce nello spazio di Porta Sant'Agostino.

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La creatività del confronto. «Quando ho cominciato a occuparmi di illustrazione alcuni anni fa, mi sono resa conto di quanto fosse difficile trovare qualcuno con cui confrontarsi a Bergamo» ricorda Elenia Beretta, le cui illustrazioni lo scorso anno sono state esposte al Triennale Design Museum di Milano nell'ambito della collettiva Pranzo Improvvisato. «Sul piano creativo il confronto è fondamentale, non solo all'interno della stessa disciplina. Così, insieme alle illustratrici Miss Goffetown (alias Fulvia Monguzzi, ndr), Elisabetta Bianchi e Giuditta Aresi, al gruppo si sono aggiunte anche la fotografa Anna Arzuffi, che documenta con i suoi scatti ogni serata, e Mara D'Arcangelo, che si occupa di filosofia per bambini ed è appassionata di editoria infantile».

Un format newyorkese. Dalla nascita di UA Collective alle “Drawing Night” il passo è stato breve, ma compiuto con lo sguardo rivolto verso Oltreoceano: «Volevamo aprirci alla città e far conoscere agli altri il mondo dell'illustrazione – continua Elenia –, mostrandone il valore spesso sottovalutato e coinvolgendo in modo attivo le persone nella sperimentazione creativa. Così il pensiero è andato a New York, dove un gruppo di illustratrici americane hanno inventato le “Ladies Drawing Night”, serate in cui si ritrovano a disegnare davanti a vino e biscotti e a cui poi lo scorso novembre ho avuto occasione di partecipare anche io quando sono stata in America. A quel format, che a New York è stato pensato come aperto ai non addetti ai lavori solo in occasioni particolari, noi abbiamo apportato una modifica sostanziale: il coinvolgimento del pubblico, rispondendo così anche a un'altra esigenza, quella socioculturale. In città non ci sono molte occasioni di questo tipo, in cui fare qualcosa di pratico e creativo trascorrendo una serata in modo diverso dal solito, conoscendo nuove persone in un contesto culturalmente stimolante».

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Una filosofa tra i colori. E così, attorno al tavolo pieno di colori delle “Drawing Night” si conoscono persone nuove mentre si usano mani e cervello: «In ogni incontro abbiamo sempre proposto pratiche diverse, anche poco conosciute dal pubblico, come la monotipia, una tecnica di stampa che abbiamo spiegato durante una serata dedicata agli organi del corpo. Prima di cominciare a lavorare, Mara D’Arcangelo ogni volta propone un'introduzione filosofica sul tema, in cui crea connessioni anche con arte e letteratura, unendo la creatività pratica a spazi di riflessione».

Da cosa nasce cosa. Oltre alle case delle ragazze fondatrici del collettivo, che hanno un'età media di circa trent’anni, le attività di UA Collective sono state ospitate anche al Macondo Biblio Cafè e alla Porta del Parco, ma nel tempo sono state sviluppate nuove collaborazioni con altre realtà associative di Bergamo, come Pezze di Terra: «Dall'incontro con Francesca Agosti che fa parte di questo gruppo, durante una “Drawing Night” è nata un'idea di collaborazione che poi si è concretizzata in laboratori per bambini», continua Elenia. Una collaborazione storica è poi quella con i ragazzi dello Spazio Fase: «Oltre a partecipare al Factory Market con alcuni workshop, questo evento è molto importante per far conoscere il nostro mondo al pubblico, dato che ad ogni edizione partecipano tra i dieci e i dodici illustratori provenienti anche da fuori città».

 

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Professione illustratrice. Fare rete è necessario in un ambito così difficile e settoriale, e oltre alle attività laboratoriali e agli eventi come le “Drawing Night”, ogni illustratrice cerca di portare avanti anche la sua carriera professionale: «È fondamentale autopromuoversi e farsi conoscere da magazine, case editrici e agenzie - racconta la giovane illustratrice -. È una parte integrante del nostro lavoro, che toglie molto tempo alla parte puramente creativa. A Bergamo la concorrenza non è ancora forte, ma riguardo al confronto c'è ancora molto da fare. A Milano la situazione si ribalta e molti da lì si spostano qui da noi per fare rete in un contesto più piccolo, dove avviare una carriera richiede meno compromessi grazie a un costo della vita inferiore, riuscendo quindi a viaggiare di più, frequentare mostre e aggiornarsi. Elisabetta Bianchi ha studiato con me al MIMaster, un master dedicato all’illustrazione editoriale, e quando ha dovuto lasciare Crema la sua scelta è caduta su Bergamo anche per questo».

In mostra a Sant’Agostino. Il prossimo tassello del percorso delle illustratrici di UA Collective, dopo le serate artistico- filosofiche itineranti, è Ad alta voce, una mostra dove le immagini dialogano sul tema con riferimenti a personaggi letterari parte del progetto Pratiche Woodoo, un percorso di due settimane di esposizioni e workshop dedicati all'immagine come strumento comunicazione visiva e curati da Anna Arzuffi e Woodoo Studio negli spazi di Porta Sant'Agostino. Oltre alle illustrazioni di Ad alta voce, che aprirà il 4 febbraio, e a una speciale “Drawing Night ” il 9 febbraio, il percorso comprende anche Fotografia solida, una mostra del fotografo Arthur Guillet che verrà inaugurata il 27 gennaio.

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