Il cambiamento dal 2018

Trasporti, biglietto unico ricaricabile per viaggiare in tutta la provincia

Trasporti, biglietto unico ricaricabile per viaggiare in tutta la provincia
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A Brescia, dove con queste cose ci sanno decisamente fare, ce l’hanno già dal 2015. Noi arriviamo con leggero ritardo, nel 2018. Una rivoluzione nel trasporto pubblico provinciale quella in arrivo dal 2018, quando un unico operatore gestirà i servizi di città e provincia. E, tra i grandi cambiamenti, c’è l’annunciata introduzione del biglietto unico, smart e ricaribile: una card con cui sarà possibile viaggiare ovunque.

La rivoluzione dell’operatore unico. Emilio Grassi, direttore dell’Agenzia per il trasporto pubblico locale (di cui Provincia, Comune e Regione sono soci), ha un obbiettivo decisamente interessante: «Far tornare l’abitudine – ha detto a L’Eco di Bergamo - a usare il trasporto pubblico, non solo per gli studenti, ma con un servizio di base pensato per tutti». L’occasione è data in autunno dal programma di bacino, documento su cui si indirà una gara unica per riassegnare il servizio di trasporto urbano ed extraurbano. Una bozza del piano sarà presentata già oggi ai soggetti interessati, poi ci sarà un giro di confronto sul territorio. Così si capirà di cosa c’è bisogno davvero, in provincia. «Tra gli obbiettivi, se ci riusciamo, c’è anche quella di garantire una corsa al giorno per i territori periferici», ha annotato il consigliere delegato dell’Agenzia Mauro Bonomelli (Pd). Da valutare anche un possibile ripensamento sul sistema delle tariffe.

 

 

Ripensamento da un milione di abitanti. Ha più di un milione e 100 mila abitanti, la provincia di Bergamo. Quindi ripensare il trasporto per un’utenza potenziale tanto vasta non è uno scherzo. Linee, zone, tariffe (integrate, chiaro). Ma con un biglietto unico, che sottintende un sistema di costi organizzato per zone concentriche in base alle distanze), l’utente potrà muoversi su tutti i mezzi. Un salto tecnologico in avanti, insomma, come fiore all’occhiello di un cambiamento epocale. In più ci sarà la videosorveglianza a bordo di ciascun autobus, la localizzazione dei mezzi tramite Gps e il conteggio dei passeggeri a bordo (dati utili per organizzare in modo sempre più preciso il servizio). La bigliettazione elettronica è già in cantiere grazie ad Atb e diverse realtà dell’extraurbano, in cordata. Ma con il bando per il nuovo gestore queste dotazioni dovranno essere fornite per tutti i mezzi. Mezzi la cui età media dovrebbe scendere a sette anni e mezzo dai dieci attuali.

Il piano di bacino. È il punto di partenza della gara, perché descrive puntigliosamente le aspettative che si potranno avere dal futuro gestore. Oggi, come detto sopra, è prevista la presentazione della prima bozza a tutti i soggetti interessati, poi il giro sui territori. Ci sono criticità già individuate e ben note: il sovraffollamento nelle ore di punta; la mancanza di collegamenti per le aree più deboli, montane e di pianura; il servizio pensato spesso quasi esclusivamente per gli studenti, con servizi praticamente spariti in alcune zone nei giorni festivi o in estate.

Una sfida che costa. Assicurare maggiore uniformità degli orari, lavorando su un canovaccio fatto di direttrici principali di collegamento con il capoluogo e con la ferrovia, su cui si innestano linee locali, una sorta di «affluenti», costa 51 milioni, in totale, mentre oggi i contributi arrivano appena a 45. La bozza di piano prevede una percorrenza complessiva dei mezzi di 23,8 milioni di chilometri l’anno, contro i meno di 21 di oggi. «L’orientamento – precisa Grassi - è a indire la gara sulle cifre attualmente garantite, prevedendo in parallelo dei “pacchetti” per far crescere il servizio se emergeranno risorse aggiuntive o ribassi di gara». Fondamentale il ruolo della Provincia: attualmente le casse di via Tasso sono vuote. Se in futuro avrà margini per dare qualche contributo proprio, come faceva fino ad alcuni anni fa, le cose si potrebbero mettere bene.

Ottimizzazione. La gara, comunque, permette di razionalizzare e ottimizzare: si eviteranno sovrapposizioni e doppioni. Poi la possibilità di mettere in campo ulteriori servizi nel caso si trovino le risorse viene giudicata interessante anche dal Comune di Bergamo. In ogni caso il bando creerà una competizione vera tra le società che vogliono aggiudicarsi il servizio. E la concorrenza fa bene al servizio.

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