Nicole, la stella del pattinaggio e la bellezza di vincere in due

Credete sia facile scivolare sul ghiaccio con ai piedi due lame di ferro affilate come coltelli? Fosse solo una questione di equilibrio, è molto di più. L’arte dell’eleganza Nicole Della Monica l’ha imparata che era ancora alta così. «Il giorno che sono entrata al palazzetto della Malpensata me lo ricordo benissimo. Stavo con papà, lui pattinava così, tanto per divertirsi. Avevo sei anni. Ho messo i pattini e stavo già in piedi. Da lì è iniziato tutto».
Oggi Nicole, nata a Trescore Balneario ma cresciuta ad Albano Sant’Alessandro, 27 anni, è tra le atlete più quotate di quest ’arte che racchiude sentimento, forza, tenacia, e un sacco di altre cose. Danzare sul ghiaccio è quasi una magia. «Non è solo uno sport – dice lei con una voce sottile –, è di più, e non è solo una roba per ragazzine, io lo faccio con tanta passione e volontà». Impegnata nell’Europeo in Repubblica Ceca in coppia con Matteo Guarise, i campioni nazionali hanno ottenuto un ottavo posto nell’artistico. Stare nella top ten europea non è roba da tutti. «Questo Europeo è il primo appuntamento del nuovo anno - racconta -, uno dei più importanti. Da qui a marzo ci sarà poi il Mondiale».
Ha già fatto due Olimpiadi, Nicole. La prima nel 2010, l’altra nel 2014 a Sochi, in Russia, e lì arrivò un sedicesimo posto di prestigio. «La prima partecipazione ai Giochi fu qualcosa di surreale. Partecipai con il mio partner precedente, ci qualificammo e andammo a disputare questo evento pazzesco un po’ a sorpresa. L’atmosfera intorno alla gara, l’evento, la cerimonia: tutto bellissimo. A Sochi me la sono goduta in maniera diversa, ero un po’ più consapevole. Per Matteo invece fu davvero una bella sorpresa».
https://youtu.be/Iitk97nnOuM
Com’è lo sport in coppia?
«Cambia molto. Non sei più sola sulla scena, hai un’altra persona con cui condividere l’agitazione, lo stupore, l’emozione. È bello».
Da sola non le riusciva?
«In allenamento ero perfetta. Facevo tutto senza una sbavatura. Poi arrivavo in gara, e niente. Probabilmente la sentivo troppo».
Quanto feeling ci vuole?
«Ce ne vuole tanto, ci vuole un feeling incredibile. Bisogna fidarsi dell’altro al cento percento. Perché non sempre è facile. Con Matteo condividiamo tutto».
Vivete insieme?
«Si, abbiamo un appartamento a Milano. Prima ci allenavamo al Forum di Assago. Non stiamo insieme, ma abbiamo un ottimo rapporto. Siamo quasi fratello e sorella».
Non parlate solo di pattinaggio, o sì?
«A casa no. Cerchiamo di separare gli ambiti».
Lui che cosa le ha insegnato?
«Mi ripete sempre una cosa: un problema lo devi affrontare subito, altrimenti ti si ripresenta sempre. Matteo ha ragione».
Vincere in coppia è diverso?
«È diverso. Ci sono persone fatte per essere e vincere da sole perché vogliono essere gli unici protagonisti. E poi ci sono quelle che preferiscono condividere la gioia. Io sono così. Credo sia un po’ come per le squadre più numerose: l’emozione è un frammento per ogni componente della s quadra».
Sognate di vincere l’Olimpiade?
«Si sogna sempre in grande, è chiaro. La medaglia olimpica è qualcosa che sognano tutti quelli che fanno sport. Vedremo».




Lei fa molti sacrifici?
«Scelte, preferisco chiamarle così. Ho sempre fatto tutto quello che mi andava. Anche le uscite con gli amici, cose che fanno parte della vita normale. Ci vuole anche quello. Magari sì, mi sono privata di qualche cosa, una vacanza in meno, ma sono contenta della mia crescita».
È dura?
«Si lavora dalla mattina alla sera. Lo studio o un lavoro diverso mi distrarrebbero da quello che sto facendo».
Viaggiare l’ha aiutata?
«Andare via di casa a vent’anni, viaggiare moltissimo: certo, tutte queste cose mi stanno aiutando a diventare grande. Sono molto indipendente».