Ottimi spunti per una gita in famiglia

Orridi e cascate incantate La magia delle valli orobiche

Orridi e cascate incantate La magia delle valli orobiche
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Probabilmente ricorderemo quest'inverno come il più povero di neve degli ultimi decenni. Possiamo però sfruttare le temperature di questi giorni per ammirare le stupende cascate di ghiaccio che si sono formate nelle nostre valli, alcune di queste facilmente accessibili anche in auto. Ottimi spunti per una gita in famiglia o per improvvisarsi fotografi, approfittando di paesaggi fantastici, che aspettano solo di essere immortalati!

 

La cascata della Valsambuzza

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Per questa bella cascata ci attende una passeggiata di circa mezzora, facile e adatta a tutti, ma comunque da affrontare con scarponcini e abbigliamento adeguato. Si parte da Carona seguendo il segnavia CAI 210, comune al percorso che porta al Rifugio Calvi, in questa stagione chiuso. Si prosegue lungo la strada fino all'incrocio con il piccolo e rustico borgo di Pagliari, fino a qualche anno fa quasi dimenticato. Un tempo su queste strade transitavano i piccoli contrabbandieri, che per evitare i dazi doganali al Passo di San Marco si recavano in Valtellina o nella Repubblica dei Grigioni seguendo questi itinerari. Dopo Carona, Pagliari era l'ultimo borgo abitato prima di avventurarsi sui valici Orobici. Noi continuiamo, lasciando alle spalle un pezzo di storia, continuando sulla strada jeepabile che ci porterà in circa 15 minuti alla Cascata di Valsambuzza, posta a metri 1423. Questa cascata è alimentata dal lago naturale della Valsambuzza, situato quasi 600 metri più in alto. Scende nella bella valle omonima e si presenta agli occhi dell'escursionista con un salto di quasi 50 metri. In questo momento dell'anno la troviamo "cristallizzata", quasi completamente congelata dall'inverno. Solo avvicinandoci capiamo che è viva, per il rumore dell'acqua che scorre sotto il ghiaccio. I disegni creati dagli spruzzi d’acqua la rendono una delle cascate più belle della Bergamasca.

 

Gli Orridi della Val Serina

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Gli Orridi della Val Serina, conosciuti anche come Orridi di Bracca, sono facilmente raggiungibili e sono visibili anche in auto, transitando sulla strada provinciale 27. Questo punto della valle è molto ricco d’acqua e viene chiamato “orrido” per la sua conformazione ambientale: la statale si snoda infatti tortuosa tra pareti strapiombanti di roccia che, durante l’inverno, vista l’assenza di luce danno vita a vere e proprie stalattiti di ghiaccio. Il modo migliore per ammirare queste conformazioni è quello di parcheggiare a Bracca, nei pressi del piccolo chiosco dell’acqua minerale omonima e di proseguire a piedi. Per i più fortunati è disponibile un piccolo parcheggio in prossimità della  “Maduninna di Stecc”, cosi chiamata dagli abitanti della Valle. La madonnina, con al suo fianco una splendida cascata di ghiaccio, veglia sui viaggiatori che proseguono lungo la Valle. Gli orridi della Val Serina coprono una lunghezza di circa 2 chilometri e continuano fino alla frazione di Ponte Merlo, dove la montagna si apre verso panorami più ampi e sereni.

 

Le Cascate del Serio

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Non hanno bisogno di presentazioni. Con il loro triplice salto, di ben 315 metri, sono tra le più alte d’Europa. Queste meraviglie naturali sono situate nel comune di Valbondione e alimentate dal lago artificiale del Barbellino. Chi raggiunge l’Osservatorio di Maslana in questo periodo dell’anno non solo le troverà congelate, ma ne può anche udire il fragore: è il rumore di questi colossi di ghiaccio che, durante il pomeriggio, con l’aumento delle temperature, si spezzano e cadono al suolo provocando veri e propri boati, udibili anche a centinaia di metri di distanza. Si possono vedere sia dall’Osservatorio che dal sentiero invernale (CAI 332) che sale al Rifugio Curo. In giornate serene diventano un paradiso per i fotografi che aspettano proprio questi giorni, quando le cascate congelate sono attorniate dagli stambecchi che scendono a quote più basse per brucare l’erba.

 

Gli Orridi della Val Taleggio

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L'Orrido della Val Taleggio viene anche chiamato Orrido dei Serrati o Orrido di San Giovanni Bianco. Questo “canyon” è lungo circa 3 chilometri ed è stato scavato nel corso dei secoli dal torrente Enna, che scorre tra i monti Cancervo e Sornadello. Ha inizio alla frazione di Roncaglia di San Giovanni Bianco e termina alla frazione di Sottochiesa di Taleggio, in Val Taleggio. Nonostante il susseguirsi di curve che seguono il corso dell'Enna e di ponticelli che lo scavalcano, l'orrido è percorribile pressoché con ogni veicolo, grazie alla strada conclusa nel 1910 dalla Società Enel. Il percorso ora è divenuto strada provinciale 25, che da San Giovanni Bianco porta fino al confine con la provincia di Lecco. Il tratto, viste le pareti in dolomia, è sensibile a fenomeni franosi. Negli anni precedenti sono state inaugurate gallerie scavate nella roccia che rendono più sicuri alcuni tratti. Di forte suggestività è l'attraversamento dell'orrido a piedi: numerose sono le cascate di varia entità che, in inverno, diventano pareti di ghiaccio ambite dagli amanti di questa scalata. Il particolare microclima della zona, completamente nascosto ai raggi del sole, rende l'orrido particolarmente interessante sotto l'aspetto naturalistico, mostrando sculture di ghiaccio, stalattiti, monoliti e cascate congelate!

 

Le cascate in Val Vertova

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Molto spesso, per poter godere di un bel panorama o di un ambiente rilassante, dobbiamo camminare per ore. Ma non è il caso della Val Vertova, che con pochi minuti di auto da Bergamo ci porta in un luogo magico e surreale. Quasi fiabesco, se percorso durante la stagione invernale. Meta ambita dalle famiglie durante l’estate, questa valle è situata nella bassa Val Seriana, nella frazione di Cà Rosèt a Vertova. Si parcheggia in prossimità del Ristoro GAV (Gruppo Alpinistico Vertovese) e si prosegue sulla bella mulattiera contrassegnata dal segnavia CAI 527. Risalendo si costeggia il fiume, tra spruzzi d’acqua e cascatelle congelate. Numerose sono le occasioni per fermarsi a immortalare con una foto il fiume ghiacciato tra le rocce. Lungo il percorso troviamo alcuni tratti attrezzati che permettono di attraversare il fiume senza bagnarsi, fino a raggiungere alla Cascata della Val del Gru. La strada carrozzabile prosegue ancora per qualche centinaio di metri e diventa poi un sentiero riservato agli escursionisti. La valle, che non è solo ricchissima d’acqua ma anche di flora e di fauna, si presta benissimo a passeggiate adatte a tutta la famiglia. Il percorso descritto varia dai 45 minuti all’ora al massimo.

Queste cinque escursioni sono facili e adatte a tutti, ma vanno comunque affrontate con la giusta precauzione. Trattandosi di luoghi dove può essere presente del ghiaccio, è buona regola avere nello zaino dei ramponcini, che all’evenienza possono essere legati sugli scarponi. Detto questo, non resta che partire armati di macchina fotografica alla ricerca dei più bei monumenti di ghiaccio presenti nelle nostre valli!

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