"Go Michael", l'omaggio a Schumi uscito dal coma
Dopo 170 giorni Michael Schumacher è uscito dal coma e lascia l’ospedale di Grenoble per essere trasferito in una clinica specializzata nella riabilitazione. Lo ha annunciato Sabine Kehm, la portavoce del pilota. Il quotidiano tedesco Bild sottolinea anche che Schumi è in grado di comunicare con l’ambiente, e in particolare con la moglie e con i figli. Era il 29 dicembre, quando Schumi subì il gravissimo incidente che lo ha costretto per più di cinque mesi in coma su un letto d’ospedale.
A Monza, lo scorso week-end, in occasione del Festival dello Sport si è tenuto un raduno di Rosse per un tributo al fuoriclasse della F1: 120 auto delle scuderie Ferrari Club di Caprino Bergamasco, Vedano al Lambro, Varese, Travedona, Erba e Cernusco sul Naviglio sono state parcheggiate all’autodromo in modo tale da formare la scritta “Go Michael”. L’augurio è stato fotografato e inviato all’ospedale di Grenoble. Oggi la buona notizia.
La mattina del 29 dicembre Schumi si stava cimentando in un fuori pista a Meribel, località delle Alpi francesi dove possiede una casa. All'improvviso è scivolato e ha battuto la testa su una roccia, probabilmente all’incrocio con due piste. Il casco, in parte, ne ha attutito la botta e in un primo momento la situazione sembrava sotto controllo: l'ex pilota tedesco era scioccato e un po' confuso ma sveglio e cosciente. Con il passare dei minuti però la situazione è precipitata e Schumi è entrato in stato di coma. Trasferito in elicottero prima a Moutiers, piccola cittadina della Savoia, e quindi a Grenoble, in un centro ospedaliero più attrezzato è stato sottoposto a un intervento neurochirurgico per un grave trauma cranico con emorragia cerebrale.
Qualche giorno dopo l'incidente, il quotidiano tedesco Bild svelò un retroscena: Schumacher stava sciando dietro a un gruppo di bambini che voleva sorvegliare durante la discesa. All’improvviso una bambina, figlia di un amico, sarebbe caduta e per soccorrerla, il pilota tedesco avrebbe abbandonato il tracciato addentrandosi per una ventina di metri sulla neve fresca. Da quel momento la vicenda non è chiara. Probabilmente l’ex pilota non si sarebbe accorto delle rocce che spuntavano dal terreno, anche perché erano ricoperte dalla neve. La circostanza della bambina caduta è stata però in seguito smentita dagli inquirenti che seguono le indagini.
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Schumacher, che adesso pesa 50 chili, in questi mesi ha continuato a lottare. Ha subito due operazioni al cervello e già durante le prime settimane era riuscito a superara indenne una infezione polmonare. La speranza si era riaccesa a marzo quando i medici avevano registrato un doppio movimento di palpebre.
Sabine Kehm, la portavoce di Schumacher, incalzata dai giornalisti di tutto il mondo aveva spesso ripetuto: «Siamo e restiamo fiduciosi che Michael ne verrà fuori e si sveglierà. A volte ci sono piccoli, incoraggianti, segnali, ma sappiamo anche che questo è il momento in cui restare pazienti».