Breve storia del Rugby Bergamo che torna in B dopo un anno

Le bandiere giallorosse sventolano con entusiasmo. Il pubblico non smette di incitare i giocatori, concentrati più che mai su ogni piccolo movimento degli avversari. Il tempo sembra scorrere lento. Sulle panchine i compagni guardano scrupolosamente gli spostamenti della palla. Manca davvero poco alla fine della partita. Non di una partita, ma della partita. Ecco. Un boato scoppia a bordo campo, schiamazzi, canti, applausi. La promozione in serie B arriva con un turno d’anticipo.
La vittoria e il ritorno in serie B. I giocatori della Rugby Bergamo, allenati da Danilo Beretta, hanno conquistato il loro ingresso in serie B, dopo un anno di purgatorio, con una schiacciante vittoria contro i Chicken Rozzano, sconfitti 38-7, mettendo a segno sei mete. Match a senso unico, come l’intera stagione dominata dalla Rugby Bergamo (18 vittorie su 19 match). Un risultato importante, dopo quello arrivato nel 2014, quando i giallorossi riconquistarono le B dopo ben 17 anni. Poi però, l'anno passato, le difficoltà e la retrocessione. Un anno di C1 e, ora, il pronto ritorno nella serie in cui i bergamaschi hanno dimostrato di meritare di stare.




















Storia e successi della società. La Rugby Bergamo viene fondata nell’ottobre del 1950 da quattro appassionati ed ex giocatori, Roberto Andrei, Renzo Brembilla, Aldo Battagion e Gigi Bonacchi, che a fatica riescono a trovare un gruppo di ventitré atleti. Nel 1951 la squadra gioca il suo primo campionato in serie C, ottenendo dei discreti risultati grazie agli allenamenti esperti di Battagion, ex membro della Nazionale. Tra il 1953 e il 1954 la mancanza di fondi costringe i giocatori ad autofinanziare trasferte ed equipaggiamenti e ad allenarsi nel campo di Dalmine; pochi mesi dopo, grazie all’appoggio del Collegio San Marco, la società riesce a risollevarsi e ad ampliare la schiera dei tesserati, anche se il vero giro di boa si compie soltanto nel 1965. In questa data, infatti, Luigi La Sala propone alla Rugby Bergamo di organizzare un torneo educativo che permetta a tutti i curiosi di avvicinarsi a questo sport. Grazie alla brillante iniziativa, l’organizzazione rinasce, incrementando notevolmente i propri soci.
Gli anni ’70 si aprono con l’arrivo dello sponsor Ceta Metalform, i cui direttori, Rolando ed Ezio Tacchio, diventeranno anche presidente e vicepresidente della Rugby Metalform Bergamo. La squadra è riorganizzata con l’aiuto di consiglieri esperti, che prediligono una formazione giovane, quasi completamente bergamasca, guidata dall’allenatore Vittorio Piazzi. Nel 1973 la società cambia partnership, affidandosi alla Logoluso Vini, che procede comprensibilmente a sostituire la vecchia denominazione della squadra in Rugby Logoluso Bergamo.
Negli anni ’80, i primi successi per le squadre giovanili: gli Under 15 si aggiudicano il Trofeo Lombardia, mentre i giocatori Under 19 vincono il secondo posto in Coppa Italia. La prima squadra, al contrario, fatica ancora ad imporsi sia a livello regionale che a livello nazionale, benché la preparazione dei giocatori bergamaschi stia crescendo notevolmente, anche grazie all’arrivo in campo e alla conseguente influenza di alcuni atleti stranieri.
Nel 1984 il grande sogno della società si realizza; la prima squadra vince il campionato di serie C, ottenendo la promozione in B, dove resteranno per ben cinque anni. I successi non finiscono e, nel campionato 1989-90, la Rugby Bergamo colleziona una vittoria dietro l’altra, dando sempre più punti di distacco agli avversari e guadagnandosi l’eccezionale promozione in serie A2. Purtroppo, nel 1991 la squadra retrocede nuovamente in serie B e l’organizzazione decide per gli anni seguenti di concentrarsi maggiormente sulle formazioni giovanili, creando dei giocatori competitivi e preparati, che andranno a formare i futuri schieramenti del team principale.
A giudicare dai risultati attuali, questa decisione non si è rivelata per nulla sbagliata, dato che molti attuali atleti della prima squadra provengono proprio dalla formazione giovanile bergamasca.








I tifosi della Rugby Bergamo. Nonostante il rugby abbia ottenuto una maggiore visibilità negli ultimi anni, il pubblico presente alle partite della società bergamasca si è dimostrato ancora piuttosto instabile; mentre in alcune occasioni i tifosi nostrani hanno fatto sentire il loro sostegno, partecipando attivamente agli incontri, in altre la presenza sugli spalti non si è dimostrata molto numerosa. Il grande traguardo raggiunto dalla squadra potrebbe essere un ottimo incentivo per tutti gli sportivi bergamaschi a seguire con più costanza l’intero campionato, permettendo ad un'altra attività (e non sempre e solo al calcio) di godere della visibilità e dell’appoggio meritato. «Speriamo che in questa nuova avventura i nostri tifosi ci diano tutto il sostegno possibile – confessa il giocatore Alessandro Salvini - perché la loro partecipazione è indispensabile alla motivazione della squadra». Oltre agli ottimi risultati raggiunti dalla formazione, non si dimentichi che il rugby è uno sport piacevole da seguire di per sé; il clima rilassato e conviviale delle tribune, mai separate per tifoseria, e il rispetto costante degli avversari, rende questo gioco un ottimo esempio di agonismo pulito.