Anche il ciuccio

Biberon, pannolino, passeggino... Come e quando farglieli lasciare

Biberon, pannolino, passeggino... Come e quando farglieli lasciare
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Gradualmente ed entro i primi quattro anni di vita del bambino: è questa la tempistica più corretta per togliere, o comunque per limitare quanto più possibile, alcuni ausili come biberon, ciuccio, pannolino e passeggino, per insegnare ai piccoli a crescere con gradualità. A dare le indicazioni utili circa le modalità con cui procedere a questi difficili rinunce per i bambini, e che generano qualche timore anche nei grandi, sono gli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Un passaggio importante è quello segnato dal primo progresso verso la crescita che richiede, fra le tante cose, anche educare il bambino a mangiare e bere da solo, ad addormentarsi senza bisogno di succhiare, a riconoscere gli stimoli fisiologici, avvisando per tempo mamma e papà, specie quando il pannolino non c’è più. Sono operazioni che di norma richiedono tempo e pazienze: al bambino per impararle e a mamma e papà per insegnarle correttamente. Naturalmente queste privazioni non vanno realizzate tutte insieme, ma a poco a poco e a seconda dell’età del bambino, comunque entro i primi 4 anni di età, cominciando dal biberon e terminando con il pannolino. Se entro questa età il piccolo, per qualsiasi ragione e dietro gli adeguati insegnamenti, non dovesse aver acquisito la giusta e necessaria autonomia, è meglio parlarne con il pediatra.

 

 

Il biberon. È il primo strumento da provare a eliminare. Già dal sesto mese di vita, insegnando al bambino anche a fare uso della tazza a beccuccio morbido o, in alternativa, sebbene all’inizio possa essere un po’ più difficile, a bere dal bicchiere di mamma o papà. Vanno vinti, specie da parte delle mamme, i timori che la privazione del biberon possa indurre nel bambino la rinuncia a bere il latte, protraendone così l’utilizzo anche fino ai 5-6 anni di età. Una mossa un po’ azzardata, dicono gli esperti, non solo perché il ricorso al biberon andrebbe comunque interrotto entro i 24 mesi, ma anche perché l’uso protratto e anche per bere le bevande del riposo, come bibite zuccherate, succhi di frutta e latte stesso, potrebbe favorire la formazione di carie precoci.

Il ciuccio. È una sorta di coperta di Linus che dà sicurezza al bambino perché in funzione della sua forma che ricorda il capezzolo della mamma, dà un senso di protezione da fragilità e timori, lo fa addormentare facilmente di sera e lo acquieta dalle crisi di pianto di giorno. I bambini poi sono tanto affezionati al ciuccio, perché portare alla bocca un oggetto, nei piccoli, è la prima forma di conoscenza del mondo circostante quando tutti gli altri talenti e modalità di scoperta sono ancora ignoti. Eppure, nonostante tutti questi fattori positivi per il bambino, l’uso del ciuccio oltre i due anni di vita – cioè dopo i 24 mesi – potrebbe stimolare l’insorgenza di alcuni problemi, in particolare nello sviluppo della dentatura ed anche nel linguaggio, fino a essere responsabile di un maggior rischio per otiti o la trasmissione di malattie infettive.

 

 

Il passeggino. Occorre attendere che il bambino sia un po’ più grandicello per ridurne l’uso, fino a che abbia almeno raggiunto i 24 mesi. Specie nella fase di distacco, il passeggino va comunque sempre portato con sé perché il piccolo potrebbe sentirsi stanco o poco sicuro, specie all’inizio delle sue camminate autonome. Entro i 4 anni però il passeggino, non deve più essere una compagni delle uscite dei piccoli.

Il pannolino. Meglio che l’abbandono avvenga nella bella stagione, quando cioè il clima e le temperature consentono di spogliarsi e di correre meno rischi di bagnarsi da capo a piedi. Iniziando gradualmente, magari solo per qualche ora al giorno e in quelle meno critiche, mamma e papà dovranno insegnare al bambino che una volta avvertito lo stimolo, devono essere avvisati in tempo per accompagnarlo in bagno. Occorre insomma educare il bambino in maniera da farlo sentire tranquillo, protetto, ma anche sicuro (un valido aiuto per quest’ultimo aspetto potrebbe essere l’uso di un riduttore da water). Altra preziosa indicazione: non far coincidere l’abbandono del pannolino con periodi importanti della vita del piccolo, quali ad esempio l’ingresso all’asilo o la nascita di un fratellino.

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