«È una foto bellissima, mi rappresenta»

Giorgia, il bel volto sorridente del nostro inserto nerazzurro

Giorgia, il bel volto sorridente del nostro inserto nerazzurro
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È diventata, senza nemmeno saperlo, il volto di copertina dell’inserto patinato che Bergamopost ha realizzato per la splendida cavalcata che ha riportato l’Atalanta in Europa. In tanti ci hanno chiesto il suo nome e allora abbiamo deciso di presentare a tutti la bella morettina che, con la sciarpa nerazzurra tra le mani, mostra al mondo quanto è bello essere atalantini.

Nome?
«Giorgia».

Età?
«21 anni».

Professione?
«Impiegata».

Fidanzata o single?
«Diciamo impegnata, anche se non c’è ancora niente di definito...».

Passioni oltre all’Atalanta?
«Mi piace ballare, sono insegnante di Zumba e faccio molto spesso esibizioni di latino americano. Se non sono in giro a ballare, sono all’Atalanta».

Abbonata?
«Certamente sì, in Curva Pisani. A casa siamo tutti tifosi dell’Atalanta ma per impegni sportivi di papà (allenatore) e di mio fratello (portiere) allo stadio ci vado con amici».

La prima reazione quando hai visto il tuo volto sul nostro inserto?
«Me l’ha mandato un amico via WhatsApp e al momento ho detto: “Mamma mia che vergogna!”. Però è un’immagine molto bella. Non mi piaccio mai nelle foto, ma in quella lì scattata a Roma sono proprio io: semplice e sorridente».

 

 

A casa che hanno detto?
«Sono rimasti stupiti, mi hanno scritto in tanti e mi ha fatto piacere. Nel fine settimana è successo anche un episodio curioso. Sono stata sul lago di Garda, in campeggio, e sono entrata con mia madre in un bar. Ho visto due ragazzi bergamaschi, uno aveva una maglia della Curva, ma non sapevo chi fossero. Si sono girati alcune volte a guardarmi e quando stavamo per uscire, mi hanno fermato: “Scusa, ma tu sei la ragazza in copertina su Bergamopost?”».

Un aggettivo per la stagione della Dea?
«Incredibile».

Quando hai capito che si poteva andare in Europa?
«La sera di Napoli-Atalanta. Ho visto la partita in televisione e in teoria volevo cenare dopo il match, ma al fischio finale ho annullato tutto e sono corsa a prendere mio fratello. Abbiamo mangiato un panino al McDonald’s di Curno e poi via all’aeroporto per accogliere i giocatori: è stata una serata magnifica, ho capito che potevamo davvero farcela».

E il 7-1 come l’hai vissuto, invece?
«Non mi sono preoccupata troppo, ho pensato fosse un intoppo, magari legato alla stanchezza o a un calo di tensione e nulla più. Anzi, forse quell’episodio ci ha pure permesso di fare un’altra bella accelerata verso la rincorsa finale».

Come vivi le partite?
«Mamma mia, un disastro. Normalmente inizio a sentire l’ansia quando mi avvicino allo stadio, ma quest’anno solo con la Juve mi è capitato di sentire l’adrenalina salire già dal lunedì. Allo stadio sono travolta dalle emozioni, se andiamo in vantaggio nel primo tempo è un tormento aspettare la fine. Se perdiamo per colpa di episodi o dell’arbitro esce lo scaricatore di porto che è in me. E mi piglia il nervoso».

La gara più emozionante?
«Con la Roma a Roma. Ma anche in casa. All’andata, dopo il gol di Kessiè, un amico ha perso una scarpa esultando e abbiamo riso talmente forte che sembravamo bloccati. Bellissimo».

 

 

Il momento più brutto?
«La partita con il Palermo. Su Facebook avevo scritto che pensavo di andare in Serie B, non mi convinceva nemmeno Gasperini e pensavo che Reja potesse tranquillamente rimanere. Avevamo tanti giovani e pochi grandi nomi. Ma poi, per tutto l’anno, ho visto ragazzi che ci hanno creduto e sono diventati qualcosa di meraviglioso».

Il giocatore più bello?
«Toloi. Il mio preferito è sempre Bonaventura, ma il brasiliano è proprio un bel tipo».

Il più simpatico?
«Gomez, assolutamente. Lo seguo sui social e andando a Roma ho ballato anche la Papu Dance».

Il tuo voto alla società?
«8,5».

A Gasperini?
«Direi 9. Si è trovato in grande difficoltà, anche il pubblico all’inizio non era compatto, ma è lui che è stato decisivo nella costruzione della splendida Atalanta di questa stagione».

Chi vorresti incontrare in Europa?
«Dopo essere stata a Barcellona nella settimana della sfida al Real Madrid e aver visto la grandissima passione che hanno per il calcio, direi una spagnola. Giusto per il piacere di suonargliele a casa loro».

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