Dopo l'atteggiamento di Conti diciamo tutti grazie a Paloschi

Dopo l'atteggiamento di Conti diciamo tutti grazie a Paloschi
Pubblicato:

In questo giorni di mercato, con i toni alti e le foto scattate appena scesi dall’aereo privato, c’è un ragazzo bergamasco che cambierà presto maglia e di cui non si parla quasi mai. Il suo silenzio, quello del procuratore e della famiglia dovrebbero essere un esempio per tutti i fortunati milionari pallonari che animano le notti d’estate dei tifosi. Stiamo parlando di Alberto Paloschi, centravanti atalantino arrivato a Bergamo solo un anno fa e che ha vissuto la peggior stagione della sua carriera. Presto l'attaccante firmerà per la Spal. Professionista serio e ragazzo esemplare, il classe 1990 di Cividate non ha mai alzato i toni e la gente lo ha sempre apprezzato. Nonostante gli zero gol segnati.

 

[La presentazione di Paloschi dell'anno scorso]

 

La trattativa, le cifre, l'arrivo e la presentazione. Dopo alcuni ammiccamenti avvenuti nel gennaio del 2016, la trattativa tra Paloschi, l’Atalanta e lo Swansea ha preso vita nell’estate dell’anno scorso. Il direttore tecnico Sartori aveva già avuto il centravanti di scuola Milan quando era al Chievo e alcune telefonate esplorative avevano fatto capire ai dirigenti orobici che Paloschi in Galles non era felicissimo e quindi c’era spazio per un'offerta. Grazie ad alcuni giorni di pressing e ad un volo decisivo di Sartori a Ibiza per incontrare il giocatore in vacanza, ogni dubbio s'è risolto e il 23 giugno 2016 Alberto Paloschi è stato presentato a stampa e tifosi all’Atalanta Store di Oriocenter. L’ingaggio è stato il più costoso (almeno fino ad ora) della storia nerazzurra, un’operazione da 7,5 milioni compresi bonus che è stata possibile grazie anche alla riduzione del cinquanta per cento dello stipendio da parte del ragazzo, con un ingaggio di circa un milione all'anno più una serie di bonus. Nel giorno della presentazione, Alberto Paloschi e il padre Giovanni arrivarono a Oriocenter visibilmente emozionati e, davanti ad un caffè, era stato proprio il papà a raccontare come il centravanti orobico avesse fortemente voluto vestire la maglia della Dea.

 

[Paloschi durante il ritiro di Rovetta 2016]

 

Da Maran a Gasperini e una stagione da dimenticare. Sulla carta, Alberto Paloschi avrebbe dovuto essere il centravanti titolare nel 4-4-2 di Maran. Sfumato l’arrivo dell'allenatore del Chievo, l’Atalanta ha invece ingaggiato Gian Piero Gasperini e dopo un inizio un po’ tribolato, la stagione più importante della storia orobica ha svoltato grazie ai giovani e al 3-4-1-2 che ha promosso Petagna come titolarissimo, escludendo lo stesso Paloschi dalle rotazioni e con Pinilla addirittura ceduto. Il feeling tra Gasperini e Paloschi non è mai sbocciato dal punto di vista tecnico-tattico. Nonostante le lunghe sedute di Rovetta in cui il mister si dedicava a del lavoro supplementare sui movimenti dell'attaccante, il concetto di centravanti del Gasp è diverso dall'essenza di Paloschi. In campo, poi, l'attaccante è stato anche molto sfortunato. Alla prima giornata, in casa contro la Lazio, dopo un quarto d’ora del primo tempo il numero 43 nerazzurro ha centrato una clamorosa traversa solo davanti a Marchetti. Ci sono altri tre momenti che possiamo segnare sul libro nero del ragazzo: il rigore sbagliato a Cagliari, la traversa colpita da due passi contro il Pescara e l’incredibile gol a porta semi vuota fallito a Empoli nell’ultima trasferta stagionale. Il campionato 2016/2017 si è chiuso con 13 presenze in campionato, una in Coppa Italia, 489' minuti giocati e zero gol segnati.

 

[Il rigore sbagliato da Paloschi contro il Cagliari]

 

Il futuro e gli auguri a un ragazzo per bene. «Spero di trovare un progetto importante e di fare una stagione dove possa rilanciarmi dopo che quella dello scorso anno non è andata bene a livello personale. Il mister ha trovato una quadratura della squadra secondo le proprie idee e coi giocatori che gli piacevano di più, io ho rispettato le sue scelte allenandomi sempre al meglio, ma ora cerco qualcosa che possa rilanciarmi»: con queste dichiarazioni rilasciate a Sky la scorsa settimana, il centravanti bergamasco ha ufficializzato il suo addio e leggere tanta delicatezza nelle parole di uno che probabilmente ha dentro il fuoco della voglia di riscattarsi è da applausi. Alberto Paloschi non ha mai rilasciato dichiarazioni fuori posto, a gennaio lo intervistammo e ci disse che un progetto non si lascia dopo appena sei mesi, ed è stato di parola. Ora andrà alla Spal, non sappiamo cosa gli riserverà il futuro né se abbia accettato un'ulteriore riduzione di stipendio, ma sicuramente, quando tornerà a Bergamo, rispetto e applausi per lui non mancheranno. C’è modo e modo di fare ogni cosa, il rispetto per la maglia dell’Atalanta nonostante una stagione pessima dal punto di vista professionale e personale conferma che ci sono anche giocatori che hanno dei valori. In bocca al lupo ad un ragazzo per bene.

Seguici sui nostri canali