Cinque motivi per cui Federer non smette mai di vincere

All’alba dei 36 anni, dopo cinque anni di digiuno, Roger Federer è tornato a vincere il più importante torneo di tennis al mondo. E non è una vittoria nata per caso o per fortuna: era l’inatteso favorito e ha mantenuto alla grande le promesse, addirittura senza concedere neanche un set ai suoi avversari. Ma come fa a non smettere mai di vincere?
1) Unità fluida testa-corpo
La forza di Federer è in quell’unità fluida tra la testa e il corpo. È un atleta in cui le cose funzionano sempre in modo semplice e armonico. Per cui sembra sempre che il comando per il colpo giusto arrivi dalla mano, dal braccio e il cervello assecondi l’intelligenza degli arti. Ieri quando dopo uno dei pochi scambi davvero combattuti con il suo avversario, ha rimandato dall’altra parte una palla impossibile (facendo punto: solo per lui lo scambio non era ancora finito) con un solo leggerissimo colpo di polso, si è capito che quel suo polso aveva dei sensori che lo rendevano autonomo dal cervello, seppur in completa armonia. Non è semplicemente istinto, è qualcosa di più.
2) Leggerezza
Federer non invecchia perché il suo tennis, pur essendo un assoluto, non ha mai nulla di stressante. La sua forza è la leggerezza con cui prende il gioco. Una leggerezza che lo catapulta dove nessuno avversario riesce ad arrivare: la leggerezza che gli fa assorbire le poche sconfitte, che gli permette di fare in modo facile le cose più complesse.
3) Umiltà
Federer ha anche la forza dell’umiltà. In questi giorni tutti i tecnici hanno raccontato con un certo stupore del suo rapporto con il nuovo tecnico Ivan Ljubicic. È stato lui a imporre a un campione che aveva 17 slam in bacheca di lavorare sul rovescio. Il miglior tennista della storia, a 36 anni, è tornato dunque in cantiere come fosse un ragazzino e ha accettato di costruire meglio il colpo che lo aveva tante volte messo in difficoltà con Nadal e Djokovic. Ora Federer anticipa il rovescio, non gira quasi le spalle alla palla e lascia partire il braccio bloccando in modo assoluto il polso. Le traiettorie se non sono lunghe (rare volte accade) sono quasi imprendibili. Ma la tecnica è figlia dell’umiltà. Della voglia di essere migliore.
4) Si diverte
Federer sul campo si diverte. Dicono che negli spogliatoi lo si vede spesso anche ridere. Cosa che mette scompiglio nella testa degli avversari. Anche sul campo si vede che il tennis gli dà gusto, non solo perché gli viene facile vincere, ma perché il tennis gli piace a prescindere. Questo fa sì che in campo non si percepisca mai in lui un momento di ansia, anche quando le cose non vanno come dovrebbero.
5) Fatevelo spiegare da Wallace
Sembra incredibile a dirsi, ma già 11 anni fa Roger Federer era già il miglior tennista di ogni tempo. Dopo la sua quarta vittoria a Wimbledon nel 2006 un grande scrittore americano, David Foster Wallace, scrisse un saggio sul New York Times per cercare di spiegare quale fosse il quid che faceva di Federer un campione a parte. È un saggio che va letto per capire perché Federer non ha ancora smesso di vincere. Foster Wallace ad esempio scrisse (e mise nel titolo) che per lui spettatore il tennis di Federer era un’esperienza religiosa. Un’esperienza che faceva leva sui cosiddetti “Federer Moments”. Momenti di grazia in cui ti ritrovi a comprendere l’incomprensibile, cioè «l’impossibilità di quanto gli hai appena visto fare».