Il film da vedere nel weekend Amityville - Il risveglio fa paura

L’estate è quel momento dell’anno in cui l’industria cinematografica si prepara – fra le classifiche che fioccano ovunque da parte della critica – per la stagione a venire, ingolosendo il pubblico con trailer e anticipazioni delle prossime uscite. Nel frattempo, per non lasciare gli spettatori a bocca asciutta, ecco uscire uno dietro l’altro numerosi film di intrattenimento che – belli o brutti che siano – hanno sempre il ruolo di non lasciare le sale vuote. È in questo periodo che generi sempre presenti come la fantascienza, l’action o l’horror, diventano veri e propri protagonisti della scena. Spesso si tratta di titoli fatti puramente per guadagno e che non hanno troppo da dire. Ci sono film, però, che sanno farsi attendere – catalizzando le aspettative del pubblico – e che all’uscita non solo non deludono, ma lasciano colpiti per la qualità della loro riuscita.




Fra questi film c’è di diritto Amityville – Il risveglio, sequel del fortunato film Amytiville Horror, uscito nel 1979. Il film era stato, all’epoca, un successo travolgente. Si era in un momento storico di profondo rinnovamento per l’horror americano (anche per il cinema in generale). Erano usciti da poco film caposaldo come L’esorcista che avevano saputo cambiare le carte in tavola nella costruzione della paura. E lì in mezzo, ispirandosi a un macabro fatto reale avvenuto qualche anno prima (1974), il film diretto da Stuart Rosenberg aveva saputo ritagliarsi una posizione di tutto rispetto. Questo soprattutto perché, pur essendo dedicato al tema paranormale (c’è un topos più abusato di quello della casa infestata?) Amityville era soprattutto un horror realista, che rinunciava con piacere allo spavento gratuito per insinuare una sottile piega di perversa inquietudine nel suo spettatore.
Come dimostra la continuità della serie (negli anni sono stati girati numerosi sequel; questo è solo l’ultimo di una lunga serie), la vicenda della casa posseduta è un tema eterno che in questo nuovo episodio viene declinato in modo originale, tenendo conto delle spinte dell’horror contemporaneo in modo molto intelligente. La struttura narrativa di base resta pressoché invariata (un manipolo di persone entra nella casa e ne scopre a poco a poco i poteri nefasti), ma ciò che più conta è che in Amityville – Il risveglio, esattamente come nel film originale, la vera protagonista della pellicola è la casa e non gli individui che la occupano. Come a dire, insomma, che gli uomini vanno e vengono (soprattutto, muoiono) ma che la maledizione non muore mai.
È un po’ la grande metafora del cinema horror: che si tratti di vampiri, fantasmi, demoni o altro, la vittoria del Bene è sempre parziale e provvisoria. Quando meno ce lo si aspetta ecco che il Male fa la sua comparsa più forte di prima. E in Il risveglio questo si vede molto bene, perché la casa non è mai stata così brutale, sanguinolenta e al contempo raffinata. Un mélange difficile da raggiungere, per il quale bisogna ringraziare l’ottima sceneggiatura e l’ispirata regia. Buone le interpretazioni, ma come è richiesto dal film stesso, sono soprattutto gli spazi, le luci e l’uso delle ombre a contare. Nel complesso, questo Amityville – Il risveglio rappresenta una piacevole eccezione nel marasma di sequel che è recentemente uscito in sala. Un film solido, girato con grande capacità e – per una volta – perfettamente in grado di spaventarci. In modo sottile però e questo è un elemento da non sottovalutare.