Sant'Alessandro, la fiera country Una sfida all'ultimo purosangue

Nei giorni della festa patronale, le greggi facevano stallo in città. Una sosta necessaria, per la transumanza dalle valli alla pianura. È nata così, alla fine del nono secolo, la Fiera di Sant’Alessandro. Oggi l’aspetto squisitamente zootecnico, con l’incoronazione delle regine bovine, resta il nocciolo della manifestazione, l’anima produttiva, ma la polpa, da oggi a domenica negli spazi espositivi della Fiera Nuova di via Lunga, fa galoppare la fantasia. Il cavallo rappresenta il cuore del nuovo corso. La quinta edizione del concorso Concorso Purosangue Arabi Show, innanzitutto. E il filone western è talmente sviluppato da avere una sua specifica denominazione, Bergamo Country, con concerti di genere (i MismountainBoys), line dance, couple dance (con tanto di stage).




































Tutta da gustare. Le eccellenze al termine della variegata filiera agroalimentare italiana sono un altro dei pezzi forti della fiera. I Norcini Bergamaschi, impegnati in dimostrazioni e degustazioni guidate di salumi, domani (ore 11-14) si cimenteranno nella preparazione di salamelle benefiche. Aziende e agriturismi metteranno in vetrina le loro acclamate produzioni tipiche. Imperdibile il Triathlon del Boscaiolo, sfida di velocità e abilità con la motosega, che si svolgerà domenica in due tornate: dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 16. I concorrenti arrivano da tutta Italia. Rifacendosi al fascino dell’Oltreoceano, la fiera, stasera alle 19.30, ospita anche un raduno di auto storiche americane: Cadillac, Oldsmobile, Pontiac e altre meraviglie cromate. Per sostenere concretamente le aziende e il pubblico, confermato l’ingresso gratuito per l’interna giornata inaugurale di oggi (domani e domenica costa 7 euro). Cambiano invece gli orari di apertura, per favorire l’operatività degli espositori: venerdì dalle 14.30 (inaugurazione ufficiale alle 15 circa) alle 22.30; sabato e domenica dalle 9 alle 19. Programma completo su www.fieradisantalessandro.it.
Il G7 si avvicina. Quest’anno la rassegna si pone anche quale tappa di avvicinamento in vista del G7 dei ministri dell’agricoltura, che si terrà a Bergamo il 14 e 15 ottobre: un evento che farà della città la capitale mondiale dell’agroalimentare. «Per la nostra città sarà un’occasione imperdibile - commenta Luigi Trigona, segretario di Ente Fiera Promoberg - anche e soprattutto dal punto di vista della promozione territoriale. Tutta la settimana che conduce all’incontro sarà, infatti, interessata da iniziative che ci vedranno in prima linea attraverso gli attori territoriali e turistici, tra cui Turismo Bergamo ed il progetto East Lombardy. Ci saranno convegni, ospiteremo i cento produttori più importanti d’Italia, saranno coinvolte le scuole. Sul fronte gastronomico sarà invitato uno chef da ognuno dei Paesi G7 per un confronto internazionale e sarà organizzato un vero e proprio tour tra i sapori della quattro province di East Lombardy, con chef, ristoratori, pasticcieri, produttori e cantine che ruoteranno all’interno dell’ex monastero di Astino. Sono sfide territoriali e promozionali che ci coinvolgono e alle quali la Fiera di Sant’Alessandro contribuisce con una manifestazione che, da sempre, dà il giusto risalto ad un comparto così importante».
Partecipazione stabile. Sono circa 200 le imprese protagoniste della fiera, in rappresentanza di 15 regioni italiane, tra le quali spicca la Lombardia, con 150 espositori, 120 dei quali targati Bergamo: la rappresentativa locale, come da tradizione, è nettamente la più numerosa. Dopo la truppa orobica, quelle più numerose a livello lombardo arrivano da Brescia (9 aziende), Milano (6), Lecco e Sondrio (4 a testa). Le altre regioni più rappresentate sono: Veneto (8 imprese), Emilia Romagna (6), Piemonte e Puglia (5 a testa). La fiera parla anche straniero con quattro imprese provenienti dall’estero. I dati sono sostanzialmente in linea con quelli dello scorso anno.
Il concorso galoppa. Splendidi e di grande resistenza, i cavalli arabi. Tant’è che, a dispetto della loro dimensione, sono ideali per l’endurance, cioè la competizione di resistenza su distanze di 30, 60, 90 e 120 chilometri. La versatilità è un’altra formidabile caratteristica della razza. Soggetti selezionati possono correre veloci, trottare, lavorare il bestiame, cacciare e saltare, servire come cavallo da parata o tirare elegantemente un calesse, una carrozza o una slitta. Buoni per tutte le stagioni, insomma. E in città hanno trovato una vetrina d’eccellenza, perché il «Concorso Purosangue Arabi Show» della Fiera di Sant’Alessandro, giunto alla quinta edizione, è ormai una realtà affermata del settore: ben 115 i cavalli iscritti, alcuni anche per il dressage. Cifre che lo collocano al top tra quelli del settore in Europa per numero di partecipazioni. Oltre agli italiani, arriveranno numerosi purosangue di proprietà straniera, provenienti da mezza Europa, dalla penisola araba (soprattutto Emirati Arabi e Kuwait), da Israele e pure dagli Stati Uniti d’America. Spesso ci sono anche gli sceicchi. I migliori esemplari possono raggiungere quotazioni proibitive: in Polonia, racconta chi ne sa, un cavallo arabo è stato battuto all’asta per un milione e 400 mila euro (Iva esclusa).