Dubai, il primo volo del taxi drone che rivoluzionerà i trasporti

Lunedì 25 settembre potrebbe passare agli annali come una data che segna la storia della mobilità. A Dubai infatti si è alzato in volo per il primo test con passeggeri a bordo il Volocopter, un velivolo a decollo verticale progettato da un’azienda tedesca che porta lo stesso nome. Ma non si tratta di un’azienda qualunque, perché alle spalle ha un colosso: la Daimler. A salire a bordo di questo drone da trasporto è stato lo sceicco Hamdan bin Mohammed Al Maktoum, principe ereditario di Dubai. Al suo fianco semplicemente un istruttore, perché il velivolo a due posti non prevede pilota: è a guida autonoma ed è spinto da un totale di 18 rotori. Lo sceicco si è alzato a 200 metri ed ha volato per circa cinque minuti. Ma l’obiettivo che i creatori del Volocopter si sono dati è quello di spostamenti di 30 minuti ad una velocità media di 50 chilometri orari.
Cosa significa guida autonoma? Significa che una volta impostata la meta il velivolo si muove basandosi su tracce GPS. Questo per ora, visto che in cielo di ostacoli ne dovrebbe trovare pochi. Ma l’evoluzione futura prevede sofisticate tecnologia simili a quelle dalla self driving car, in grado di identificare gli ostacoli lungo il percorso tenendo monitorato continuamente l’ambiente circostante. Per vincere le eventuali paure dei passeggeri, il velivolo è dotato anche di batterie e di rotori di backup, oltre a due paracaduti nel caso le cose si mettessero molto male.
Naturalmente siamo in una fase pionieristica e le prospettive sono quelle di prime sperimentazioni nel 2019 e di una messa a sistema tra cinque anni. Ma che la prospettiva sia reale e nient’affatto fantascientifica lo dimostra il fatto che i tedeschi non sono gli unici a muoversi su questa sfida. A Parigi, in occasione del grande salone aeronautico di Le Bourget, prima dell’estate, era stato presentato SureFly, uno strano elicottero grande come un’auto progettato dagli americani di Workhouse. La differenza sta nel fatto che SureFly ha ancora una concezione “vecchia” e non ha guida automatica.
Per questo però potrebbe arrivare prima sul mercato, tanto che è già stato ventilato un prezzo, 200mila euro. E in questa corsa ai taxi dell’aria non potevano mancare i cinesi, che lo scorso anno a Las Vegas avevano presentato Ehang 184, un quadricottero abbastanza grande e potente da poter trasportare una persona. Sostanzialmente un drone da trasporto che può caricare però una sola persona, per un massimo di 100 chili di peso. Anche Ehang 184 è stato sperimentato nei cieli di Dubai ed è a guida autonoma, gestita in questo caso da remoto da una centrale operativa. Ha un’autonomia di 50 chilometri.
E in questa gara non poteva mancare Uber, che ha lanciato il cantiere per il servizio Uber Elevate: dei taxi aerei a decollo e atterraggio verticale, mossi da propulsione elettrica. Il programma è stato ribattezzato “Fast-Forwarding to a Future of On-Demand Urban Air Transportation”. Sono state già immaginate anche delle tariffe: 120 dollari per un trasferimento di media distanza. Ma in prospettiva i costi sono destinati a scendere verticalmente.