Il boom delle cure all'estero che sono aumentate del 109%

Ogni anno nel mondo 14 milioni viaggiano per motivi di salute, con una crescita vertiginosa del 109 per cento in due anni. Gli italiani che prendono la valigia e vanno a farsi curare fuori dai confini sono 350mila ogni anno. Veri flussi che muovono non solo le persone ma anche enormi interessi. È il boom delle cure all’estero, un fenomeno che segna il tempo che viviamo: secondo lo European Travel Monitor, nel 2015 il 15 per cento dei viaggi turistici in Europa erano infatti legati alla cura della salute.
La regione per lo più è la stessa: trovare Paesi dove ci si possa mettere in sesto pagando meno oppure si va all’estero per superare le lunghe liste d’attesa dei sistemi sanitari pubblici. Tanti Stati di destinazione intanto si attrezzano creando percorsi di assistenza per stranieri e facendo rete con agenzie di viaggi, quindi offrendo pacchetti che includono tutto. C’è chi ha provato a fare un calcolo e ha supposto che l'industria del turismo medico arriverà a crescere fino a 150 miliardi di euro nel 2018.
Sono tanti gli elementi che favoriscono una crescita di tali dimensioni. Uno dei più importanti sono i voli low cost che abbattono radicalmente i costi di spostamento. Ma un altro volano importante è stato senz’altro internet. Infatti la rete non solo rende più semplice organizzare le trasferte, ma soprattutto mette a disposizione degli utenti una massa di informazioni per sapere quali sono le destinazioni migliori e più convenienti. Infatti sul modello di Tripadvisor, sono stati messi online dei motori di ricerca specializzati che recensiscono le strutture, anche sulla base dei pareri di chi ci è stato. Si chiamano Whatclinic e Archimedicx, mentre in Italia vanno forte ihealthyou e doveecomemicuro.it. Oggi chiunque ha quindi la possibilità di conoscere le best pratice e scegliere dunque dove e da chi farsi curare.
Tra l’altro dal 2014 è in vigore un decreto di attuazione della direttiva UE 2011/24 che consente ai cittadini dei 28 Paesi dell'Unione di curarsi anche in altri Stati Ue. Gli italiani puntano alle cure odontoiatriche in particolare in Croazia e Romania, anche se molti paesi extra Ue stanno crescendo molto velocemente, in primis la Turchia. In particolare si va in Belgio per l’addominoplastica, nella Repubblica Ceca o in Spagna per tentare di avere un figlio con la fecondazione in vitro, in Polonia per la plastica al seno. Per quanto riguarda gli italiani queste sono le mete più frequantate: Croazia (16,7 per cento), Ungheria (14,6 per cento) e Romania (13,1 per cento).
C’è anche un turismo sanitario che ha l’Italia come destinazione, anche se i numeri sono ancora piccoli: siamo a 7mila stranieri che vengono a farsi curare da noi, per neurologia, cardiochirurgia, oncologia, chirurgia bariatrica e ortopedia in particolare.
Sulla scena mondiale poi si sta assistendo al fenomeno in crescita impetuosa dei cinesi che scelgono di farsi curare fuori dai confini, per sfiducia nei confronti del loro sistema sanitario: il turismo medico dei cinesi ha raggiunto quota 500mila persone nel 2016, registrando una crescita pari al 500 per cento rispetto al 2015. Il Giappone è ovviamente la meta preferita al punto che la Japan National Tourism Administration ha deciso di pubblicare una guida in lingua cinese su come godere di servizi sanitari nel Paese.