All’ospedale un parco fatto ad arte Opera di Pistoletto con dune e siepi
Dove c’era un’estesa area incolta, dietro il pronto soccorso dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, finalmente c’è (in ritardo rispetto alle previsioni) un bel parco. Non è proprio come nel rendering presentato 3 anni fa dallo studio di architettura Traversi+Traversi, che ha firmato il progetto (in collaborazione, in parte, con il circolo Love Difference di Palazzolo sull’Oglio). Ma succede sempre così. Si può già camminare tra i vialetti, gustandosi il panorama dei colli, per dimenticare le pene che spesso affliggono chi in ospedale ci va, o ci deve restare a lungo. Ad altezza d’occhio si intuisce che c’è di mezzo del garden design d’alta scuola; non ci si rende subito conto, però, che la sezione rivolta a nord-est dell’area verde – alle spalle della Torre 7 - è arte contemporanea. Ce lo dice una targa. Land art, per la precisione, di un grande autore: sarà inaugurato ufficialmente venerdì 13, ore 17, il Terzo Paradiso, opera di Michelangelo Pistoletto, considerato tra i principali esponenti dell’arte contemporanea internazionale, che sarà presente all’evento. La partecipazione è aperta a tutti (si consiglia registrazione via mail all’indirizzo ufficiostampa@asst-pg23.it).
Tre cerchi, un nuovo Eden. Il Terzo Paradiso, ben visibile in questo caso dal satellite di Google Maps, o da un drone, è una rivisitazione del classico simbolo matematico dell’infinito, dove tra i due cerchi originari trova spazio un terzo segno circolare. I due cerchi alle estremità rappresentano Natura e Tecnologia, mentre il terzo al centro si interpone tra gli altri due a scongiurare il pericolo di uno scontro. Il Terzo Paradiso è quindi simbolo di una nuova era in cui scienza e tecnologia raggiungono l’armonia, dove natura e artificio si ricongiungono in un nuovo Eden in terra.
Dalla sua creazione nel 2003, il nuovo segno dell’infinito di Pistoletto è stato inserito in diversi contesti e tradotto in altrettante tecniche artistiche, sempre con significati differenti: dal tracciato su terra pensato per la Biennale di Venezia nel 2005 alla struttura di tessuto colorato posizionato nell’atrio del Louvre e del palazzo del Consiglio europeo a Bruxelles in occasione del semestre di presidenza italiana, fino alla musica con le collaborazioni con Gianna Nannini e i Subsonica.
Ad Assisi
Al castello di Rivoli, Torino
Al Louvre
Alle terme di Caracalla
Al Papa Giovanni XXIII la forma che contraddistingue il «nuovo segno d’infinito» è stata ottenuta attraverso particolari movimenti del terreno e dune rialzate. Un progetto che assume un particolare significato di rinascita. Una dimensione resa ancor più efficace grazie alla realizzazione nel contesto di un luogo di cura e alla funzione di spazio verde in cui pazienti, familiari e visitatori possano incontrarsi, passeggiare e trovare conforto. Principale sostenitore del progetto è la Fondazione Banca Popolare di Bergamo.