Stoico il Papu, in campo anche se non al 100%

Un concerto per tre tenori e una meravigliosa orchestra

Un concerto per tre tenori e una meravigliosa orchestra
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Ancora una volta un grandissimo spettacolo. Nella terza gara del Girone E di Europa League, l’Atalanta di Gasperini schianta per 3-1 i ciprioti dell’Apollon di Limassol e mantiene la vetta solitaria del raggruppamento. Al Mapei Stadium decidono le reti di Ilicic, Petagna e Freuler, il tabellino viene solo sporcato dal momentaneo pareggio di Schembri, ma questa squadra è troppo bella e alla fine vince con pieno merito.

 

 

Ilicic protagonista. Protagonista assoluto del match è lo sloveno Ilicic: sia nel primo che nel secondo tempo, il numero 72 fa letteralmente ammattire gli avversari trovando sempre le misure giuste sia nei passaggi che nelle giocate in velocità. Importante, per il morale e per il risultato finale, il gol di Andrea Petagna, che nel momento decisivo trova la rete con un colpo di testa e festeggia togliendosi la maglia. Nel prossimo turno, in casa dell’Apollon Limassol, la Dea potrebbe già essere qualificata matematicamente con una vittoria e la contemporanea non vittoria dell’Everton a Lione.

A sorpresa, il Papu titolare. Dopo tanti dubbi e una fiducia quasi svanita, ecco Papu Gomez. Il numero 10 della Dea, nonostante un brutto colpo subito al piede destro nella zona dell’alluce durante la partita di domenica scorsa contro la Sampdoria, stringe i denti e gioca dal primo minuto nel tridente con Ilicic e Petagna. In mezzo al campo resta fuori de Roon: l’olandese, dopo la prova opaca di Genova, rimane a guardare con Cristante vicino a Freuler e le corsie esterne presidiate da Hateboer e Spinazzola. In difesa, l’assenza di Toloi regala un’altra occasione al trio formato da Masiello, Caldara e Palomino davanti al portiere Berisha. Nell’Apollon Limassol il tecnico Avgousti Sofronis sceglie la difesa a quattro con Joao Pedro, Yuste, Pitian e Jander a protezione di Bruno Vale, mentre la linea di mezzo è formata da Alef, Sachetti e Allan pronti a innescare gli attaccanti Schembri, Maglica e Jakolis. Serata umida al Mapei Stadium, gran colpo d’occhio sulle tribune con oltre 14 mila bergamaschi presenti e un migliaio di ciprioti nel settore ospiti arrivati per sostenere i biancazzurri. La gara inizia con i fuochi d’artificio dietro la Curva. Il compleanno della Dea è freschissimo e i tifosi decidono di festeggiare al meglio con una bellissima coreografia. In campo la squadra di Gasperini risponde subito alla grande: al 4’ Ilicic rifinisce per Gomez, che calcia di destro costringendo Bruno Vale alla respinta di pugno, mentre al 5’ è lo stesso sloveno a cercare la gloria personale mettendo però la palla sul fondo. La squadra orobica è in completo controllo del match e al 12’ lo 0-0 si sblocca grazie a una percussione di Spinazzola, che scappa via e mette sul secondo palo un cross che Ilicic deve solo spingere in rete.

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I fantasmi di Genova. La superiorità della squadra nerazzurra, come a Genova quatto giorni prima, è imbarazzante, ma la colpa grave già vista a Marassi si ripete: al 14’ Gomez e Ilicic fraseggiano ai 25 metri come solo i grandi sanno fare, il numero 72 serve in verticale Freuler, che solo davanti al portiere non riesce a scartarlo e così il 2-0 sfuma. Ilicic è un’ira di Dio: al 18’ assist per Petagna, che solo in area calcia sulla schiena di Sachetti, mentre al 21’ tocca ad Hateboer godere della grande vena inventiva dello sloveno: cross indietro rasoterra, ma nessun compagno pronto a concludere. L’Apollon mette la testa in area per la prima volta con Pitian (conclusione sul fondo); al 37’ Ilicic imbecca Petagna in corsa, ma il destro è impreciso e dopo una cavalcata di Jander (39’, tiro impreciso) è ancora il numero 72 a dipingere calcio per Freuler, che da buona posizione si fa respingere in qualche modo il tiro. Ancora una volta, al riposo il dispiacere per le occasioni sprecate è più grande della gioia per il vantaggio.

Una reazione da grande. Al rientro sul terreno di gioco, la squadra di Gasperini riprende da dove aveva interrotto e nei primi secondi sia Petagna che Gomez sfiorano il 2-0, ma il risultato incredibilmente non cambia. Tra il 50’ (Ilicic, sinistro respinto di pugno) e il 58’ (Petagna di sinistro prima e di testa poi), la squadra orobica va ancora vicina al gol del raddoppio, ma il risultato cambia solo grazie alla rete di Schembri (Apollon), che sfrutta un’indecisione di Hateboer e supera Berisha. Per qualche minuto i fantasmi di Genova sembrano riaffiorare anche al Mapei Stadium, ma l’Atalanta subisce il contraccolpo psicologico solo quattro minuti, perché tra il 63’ e il 66’ chiude la pratica: prima Gomez colpisce la traversa da due passi con uno scavetto da applausi, poi tocca a Petagna (64’) di testa riportare avanti la squadra bergamasca prima che Freuler chiuda definitivamente i conti con un destro preciso all’angolino. In tutte e tre le occasioni, il protagonista è Ilicic, con assist a ripetizione sia di piede che con il petto: la pala servita di prima intenzione allo svizzero è semplicemente deliziosa.

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Più vicini al sogno. Nel finale di gara, Petagna sfiora il gol del 4-1 con un bel sinistro che finisce fuori; poco più tardi è Cornelius a esaltarsi in campo aperto (88’), imbeccato proprio dal compagno numero 29, ma la conclusione va addirittura a incocciare la bandierina dalla parte opposta. I tre minuti di recupero servono solo per completare la festa della Dea: al fischio finale la squadra di Gasperini sale e quota 7 punti in classifica e mantiene la testa del girone con una qualificazione che è sempre più vicina.

 

Atalanta-Apollon 3-1
Reti: 12’ Ilicic (A), 59’ Schembri (L), 64’ Petagna (A), 66’ Freuler (A)

Atalanta (3-4-2-1): Berisha; Masiello, Caldara, Palomino; Hateboer, Cristante (68’ de Roon), Freuler, Spinazzola; Ilicic (85’ Cornelius), Gomez (78’ Kurtic); Petagna. All.: Gasperini.

Apollon Limassol (4-3-3): Bruno Vale; Joao Pedro, Yuste, Pitian, Jander; Alef, Sachetti, Allan (56’ Alex); Jakolis, Maglica (56’ Zelaya), Schembri (80’ Sardinero). All.: Avgousti Sofronis.

Arbitro: Kabakov (Bulgaria). Assistenti: Margaritov (Bulgaria) e Venev (Bulgaria).

Ammoniti: 48’ Gomez (A), 50’ Sachetti (L), 53’ Allan (L), 77’ Caldara (A).

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