È nei guai il 66enne di Capriate che si comprò l'auto di Bossetti

Ora si trova in regime di detenzione domiciliare, ma il suo pensiero è fisso sul caso Bossetti. Non si perde d’animo Pietro Pagnoncelli l’artigiano 66enne che, nei giorni scorsi, è stato arrestato dai carabinieri e sottoposto al regime di detenzione domiciliare in base a un provvedimento emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica di Bergamo che ora dovrà scontare un residuo di pena di 8 mesi. «Si tratta di una stupidata che risale a 12 anni fa - ha commentato Pagnoncelli - Mi aspettavo i Servizi sociali e invece si capisce che si sono ricordati di me. Ho già inviato la richiesta e credo che nell’arco di 15 o 20 giorni sarà tutto risolto». Pagnoncelli era balzato agli onori della cronaca in marzo quando aveva comprato dalla famiglia l’auto appartenuta a Massimo Bossetti, il muratore di Mapello condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. È infatti un convinto sostenitore dell’innocenza di Bossetti e quando aveva saputo che la famiglia non riusciva a vendere la vettura, l’aveva comprata con la scusa di farsi un regalo per il compleanno. Pagnoncelli ha seguito tutte le udienze del processo del caso Yara, e si è via via sempre più convinto che il muratore di Mapello non sia stato l’autore dell’omicidio. «Molte cose che sono emerse non sono state riportate dai media - ha affermato - Perché?».
«Sono stati trascurati molti aspetti». Più che dei suoi problemi, sembra preoccupato della vicenda di Massimo Bossetti. Sull’innocenza del muratore di Mapello, Pietro Pagnoncelli ha pochi dubbi. A suo giudizio, dopo aver seguito tutte le udienze del processo sono state trascurati troppo aspetti e anche i media non avrebbero riportato tutto quanto emerso in aula durante il procedimento. «Mi chiedo perché non siano state scritte determinate cose - ha osservato l’artigiano - sto seguendo ancora la vicenda e ora sto aspettando che il processo arrivi in Cassazione. Può essere che almeno sia concessa la perizia che è sempre stata negata. Sono queste le cose di cui si dovrebbe scrivere le altre sono solo stupidaggini».