Tespili, il cardiologo dei record «Hanno alzato un muro. Vado via»

Sono davvero pochi i seriatesi che, per contatto diretto o per fama, non abbiano mai conosciuto il dottor Maurizio Tespili: «Bravissimo, umano, disponibile» ci si sente di solito dire di lui. Purtroppo, il cardiologo dei record ha dovuto dire addio al Bolognini di Seriate. La sua ambizione era quella di avere un impianto di cardiochirurgia, per interventi d’emergenza. Le risorse dell’azienda seriatese non erano sufficienti, si è quindi chiesto l’appoggio del Papa Giovanni, che ha detto di no. Di fronte all’allettante proposta del gruppo privato San Donato, e vista l’impossibilità di chiedere un anno di aspettativa, il medico ha scelto quindi di accettare.
L'eccellenza della cardiologia, in numeri. Se ne va dunque quell’eccellenza che aveva fatto rifiorire la cardiologia del Bolognini con un cardiologo pluripremiato, celebre a livello internazionale e detentore di numeri da record: gli interventi di angioplastica coronarica nel 2016 sono stati 1047 al Bolognini e soltanto 702 all’ospedale di Bergamo. Inoltre, sempre a Seriate, si è passati dai 215 interventi del 2006 a una continua ascesa che, dieci anni dopo, ha quadruplicato le operazioni. Il tutto a discapito del Papa Giovanni, che da 967 del 2006 è calato costantemente fino ai 702 del 2016, così come la struttura privata Humanitas Gavazzeni, in discesa da 737 a 405. In pratica, l’arrivo del dottor Tespili a Seriate ha completamente ribaltato le classifiche, rendendo il Bolognini un’eccellenza nella cardiologia a livello sia bergamasco sia lombardo (e non dimentichiamo che il passato del cardiologo è stato agli Ospedali Riuniti).
Il dottor Maurizio Tespili
Il trasferimento al Gruppo San Donato. Questo addio dunque comporta una bella gatta da pelare per il Bolognini, il quale, con la sua partenza, perde in termini economici, ma soprattutto in prestigio. La sua partenza dall’Asst Bergamo-Est lascia la struttura con una mancanza operativa e qualitativa, ma non possono neppure essere ignorati i rimborsi per i suoi interventi da parte del Sistema sanitario regionale. Da Bergamo a Milano Tespili si trasferisce al Gruppo San Donato, il più grande gruppo ospedaliero privato italiano. In realtà Bergamo non lo perderà del tutto, poiché, pur avendo come base operativa la clinica Sant’Ambrogio di Milano, si sposterà anche nelle strutture di Ponte San Pietro, il Policlinico, e di Zingonia, la clinica San Marco. Francesco Galli, amministratore delegato della Sant’Ambrogio e delle altre due strutture ospedaliere bergamasche, assicura l’intenzione di valorizzare la presenza di Tespili sul territorio bergamasco, ma ovviamente questa dislocazione toglie comunque un primato al Distretto di Bergamo Est. Uno smacco non da poco per l’Asst Bergamo Est, anche perché l’addio non riguarda solo Tespili, ma anche altri due medici di spicco, membri del suo team dell’Unità coronarica di Cardiologia, Alfonso Ielasi e Antonio Silvestro.
L'aspettativa negata. Qualche malevolo ha voluto sospettare una questione meramente danarosa, ma la componente economica qui non c’entra nulla. Tespili, Ielasi e Silvestro hanno chiesto in data 29 dicembre 2017 un’aspettativa non retribuita per un anno, a partire da aprile 2018, per spostarsi al Gruppo San Donato. Dopo circa una settimana la richiesta è stata negata direttamente dalla dirigente delle Risorse umane dell’ospedale Caterina Ursino. Smentita invece la protesta dei sindacalisti dell’Rsu del Bolognini, che, secondo alcune testate giornalistiche locali, si stavano muovendo per evitare che Tespili potesse andarsene. «Non è competenza del sindacato - ribadisce Cristian Marchesi, referente della sicurezza e coordinatore Rsu (Rappresentanza sindacale unitaria) -. Ci dispiace molto per la sua partenza, ma la nostra piccola fortuna è che restano comunque al Bolognini due suoi discepoli che lo sostituiranno».
Una questione regionale Insomma, per il dirigente, questa aspettativa non s’ha da fare, ma non perché il Bolognini non sia d’accordo per un capriccio, ma per dei limiti di legge. «Mi sono stupita leggendo sulla stampa questa notizia - spiega il consigliere regionale di maggioranza ed ex sindaco di Seriate Silvana Saita -. In realtà l’aspettativa per legge può essere data nel momento in cui si passi da una struttura ospedaliera pubblica a un’altra, ma, se si verte su un ospedale privato, non si può fare. La direzione del Bolognini ha fatto quel che poteva, ma i vincoli sono...»