Ecco Primolegno, quando il no profit stimola la creatività (con gli scarti)

Un progetto unico nel suo genere. Ingredienti? «50% legno e 50% insegnanti, educatori, genitori, amici e parenti che si fanno in quattro per fare cose belle e trasmetterle ai più piccoli». È questa la ricetta del successo di Primolegno, un'iniziativa tutta brianzola nata grazie all'intuito della ditta Galimberti di Lomagna, nel Lecchese. L'azienda, con sede in via del Mulino, opera da 120 anni nel settore del legno e da oltre un anno ha dato vita ad un progetto insolito, dedicato all'infanzia. «L'azienda produce tetti, travi, parquet e facciate in legno. Da sempre gli scarti sono stati riutilizzati, da un lato per il riscaldamento dei nostri ambienti, dall'altro come legna da ardere. Le cose sono cambiate però da circa un anno e mezzo», spiega Giacomo Crivellari, giovane ingegnere che alla Galimberti si occupa di marketing e comunicazione. Un caso, o più probabilmente un'intuizione geniale, di Gabriele Galimberti, che con il fratello Giuseppe gestisce l'azienda di famiglia, tramandata di padre in figlio dalla fine dell'Ottocento. Un giorno ha infatti avuto la brillante idea di lasciare qualche scarto di produzione ai due figli, che frequentano la scuola elementare e l’asilo, per portarli in classe e giocare con i compagni. Da lì i primi passi del progetto, che dal giugno 2016, tramite una rete di conoscenze e tramite soprattutto, genitori, insegnanti ed educatori, è approdato in diversi istituti del territorio lecchese e monzese.
«Tra i primi plessi con cui abbiamo collaborato c’è la scuola elementare di Vimercate, che è uno degli istituti più numerosi con cui abbiamo lavorato - continua Crivellari - Il nostro è un progetto assolutamente no profit: non chiediamo nulla in cambio degli scarti di lavorazione, ma li doniamo a scuole e associazioni per realizzare progetti creativi». Un sodalizio reso possibile da un lato dalla generosità della ditta Galimberti ma anche, come ci tiene a sostenere il responsabile del progetto Primolegno, soprattutto da «educatori e super maestri che hanno voglia di fare, creare e proporre; in diverse scuole si sono realizzati laboratori che hanno visto anche la collaborazione dei genitori. Noi stessi abbiamo pensato a possibili usi dei nostri sfridi di produzione, ma chi può essere più adatto degli educatori in questo campo?».
Storia di riscatto. E proprio grazie alla Galimberti è avvenuto il riscatto della scuola elementare di via Garofani a Rozzano. Solo un paio d’anni fa il leader del Carroccio Salvini si era infatti presentato presso l’istituto al grido di «Nessuno tocchi Gesù Bambino» dopo che il preside aveva optato per festeggiare il Natale in modo laico, senza presepi né simboli religiosi. Nel 2017 invece, la scuola si è aggiudicata il premio per il miglior presepe della Diocesi di Milano. Realizzato proprio grazie agli scarti del legno forniti dalla fabbrica lomagnese, decorati con nastri, stoffe e bottoni. «Siamo tutti entusiasti di questo traguardo. Noi abbiamo dato volentieri il nostro contributo, ma il merito va tutto alle persone che hanno realizzato il presepe, sono loro il valore aggiunto. È un peccato che siano poche ormai le aziende che si cimentano in questi progetti che riescono poi a dar vita a lavori bellissimi», ha concluso il giovane Crivellari con soddisfazione.