Perché Gasp con la Juventus avrebbe messo tante "riserve"

Perché Gasp con la Juventus avrebbe messo tante "riserve"
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Dopo il rinvio per neve della gara di Torino e quasi alla vigilia di una nuova partita sul campo della Juventus per la semifinale di ritorno di Coppa Italia, è doveroso mettere un po’ d’ordine. Il tema sono le scelte di formazione di Gasperini: il tecnico aveva deciso fin dalla rifinitura di sabato di cambiare in blocco la Dea che sarebbe scesa in campo contro la Juventus ma da più parti si sono sollevate polemiche assurde ed è stato puntato il dito contro l’Atalanta. «Questi si scansano», il commento più gentile. Detto che ognuno è giusto abbia la propria opinione, proviamo a spiegare con dati oggettivi il modo di operare del tecnico orobico e ribadiamo un concetto: l’allenatore, come sempre, ha la piena responsabilità della squadra che manda in campo e basta conoscere un po’ il tecnico della Dea per ricordare che sono diversi gli episodi in cui ha fatto cambiamenti anche inspiegabili che si sono poi rivelati vincenti.

 

 

Punto primo: la Coppa ha inciso molto. In tutte le settimane che hanno visto la squadra orobica scendere in campo per le gare di Europa League (sono otto le gare ufficiali europee giocate, quindi sedici le sfide di campionato potenzialmente condizionate), Gasperini è dovuto sempre ricorrere al turnover. La differenza rispetto alle altre formazioni è che l’avversario è sempre stato di grande livello per un gruppo come quello nerazzurro, che per scelta non ha una panchina infinita. Se giochi a Lione, a Liverpool oppure a Nicosia, è normale che scendi in campo con i migliori, anche perché in tutte le gare disputate l’Atalanta aveva un obiettivo ben preciso. Risultato? Nel girone di Europa League sono arrivate quattro vittorie e due pareggi, squadra imbattuta e grandi gioie per la gente. Anche nella doppia sfida al Borussia la Dea ha fatto una gran bella figura, la qualificazione è stata mancata ma dopo la sfida di giovedì a Reggio Emilia con i titolari in campo per 83' minuti e un dispendio di energie clamoroso era impensabile mandare in campo i migliori anche a Torino con la Juve. Per provare a fare una grande impresa, meglio attendere la semifinale di Coppa Italia: è talmente logico che diventa pure difficile spiegarlo.

 

 

Punto secondo: Gasp l’ha già fatto altre volte. L’impatto con la formazione scritta sulle distinte ufficiali è stato forte, per tutti. Ma, senza farsi abbagliare dai nomi che mancavano, basta un pizzico di memoria per ricordare che il tecnico aveva già usato lo stesso approccio in altre occasioni. Gollini in campionato ha già giocato altre volte da titolare; Mancini e soprattutto Palomino sono entrati altre volte nelle rotazioni, con l’argentino addirittura titolare in gare di cartello; Gosens e Castagne (per citare un esempio) erano in campo entrambi nella sfida di Coppa Italia a Napoli; Cornelius ha fatto pure gol nella trasferta di Roma con i giallorossi. Le uniche novità di rilievo della formazione erano Haas (mai in campo dall’inizio), Melegoni (esordio assoluto in stagione) e Rizzo (prima volta in campo con l’Atalanta dopo l’arrivo dalla Spal a gennaio), ma è bene sottolineare come altre volte, pure contro le big, il tecnico ci avesse stupito. Un esempio? Nello scorso campionato, dopo la vittoria di Pescara con il Crotone, l’Atalanta scese in campo a Bergamo contro il Napoli schierando Caldara in difesa, Gagliardini in mezzo e Petagna davanti. Non erano i giocatori che abbiamo imparato poi a conoscere, erano praticamente all’esordio, eppure il Gasp li aveva lanciati e la squadra vinse 1-0 una partita dove sembrava scontato prendere gol. Tornando alle scelte di ieri, il giovane Melegoni si allena ormai da un anno e mezzo con i grandi e nel match contro la Sampdoria dello scorso campionato ha fato il suo esordio da titolare con Bastoni: nessuno, prima di quel giorno, aveva schierato due ’99 insieme dall’inizio.

 

 

Punto terzo: ognuno guardi in casa sua. Ribadendo che ognuno è giusto abbia la propria opinione, è fondamentale sottolineare come non si debba mai esagerare e, soprattutto, è bene pensare alla propria squadra prima di far polemica con le altre. Gasperini e l’Atalanta non hanno bisogno di lezioni di stile da nessuno, le squadre impegnate sui tre fronti in questa stagione hanno sempre fatto le scelte migliori per il proprio interesse e nessuno da queste parti si è mai sognato di puntare il dito. Perché iniziare ora che il campionato entra nel rush finale? L’Atalanta ha un doppio obiettivo: giocarsi la semifinale di Coppa Italia e poi provare a qualificarsi nuovamente all’Europe League. Vedremo se e come la squadra orobica riuscirà a centrare questi due traguardi o almeno uno dei due, ma state pur certi che le scelte del mister e la volontà di tutti è quella di andare in campo per fare il massimo. Sempre, comunque e contro chiunque. Lo dimostrano i risultati. E se contro la Juventus si perderà sarà semplicemente perché sono più forti. E, anche qui, sono i fatti a parlare in modo inequivocabile.

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