Caccia sportiva

Hollydrive Ringo, segugio infallibile Uno Springer Spaniel a Zanica

Hollydrive Ringo, segugio infallibile Uno Springer Spaniel a Zanica
Pubblicato:

Irlandese di nascita e zanichese d’adozione, ma soprattutto uno spirito (e un dna) da vero campione: parliamo di Hollydrive Ringo, cane di razza Springer Spaniel nonché capostipite e fiore all’occhiello dell’allevamento amatoriale Jasperensi’s di Paolo Cereda, situato in Via Stezzano 24 (unico allevamento di Springer riconosciuto a Bergamo da Enci, l’Ente Nazionale Cinofilia Italiana).

La caccia e gli Spinger Spaniel. Zanichese doc, Cereda ha un’azienda di forniture e vetrine refrigeranti per gelaterie, panifici e pasticcerie, ma la caccia è da sempre la sua grande passione, e dal 2016 lo ha portato anche a dedicarsi alla cura e all’allevamento di autentiche eccellenze a quattro zampe. «La passione per l’arte venatoria e i cani di caccia mi deriva da mio padre – racconta Paolo –. Io non ho fatto altro che proseguire su quel solco mettendoci la mia firma, poiché occuparmi di cani e cucciolate era di fatto il mio sogno da bambino. Mio padre amava il Setter, io gradualmente mi sono avvicinato e lasciato coinvolgere dallo Springer. Per lavoro viaggio spesso all’estero e quando riesco a organizzarmi mi ricavo dei weekend da dedicare alle battute di caccia. Così ho conosciuto questa razza canina durante un soggiorno in Gran Bretagna e ne ho potuto apprezzare le ottime qualità motorie e la grande affidabilità, che infatti ne hanno decretato il successo oltre Manica; tutto questo senza nulla togliere alle eccezionali linee canine che abbiamo in Italia.

 

 

Hollydrive Ringo, un fuoriclasse. Hollydrive Ringo, invece, l’ho conosciuto in Irlanda e dopo molte insistenze sono riuscito a farmelo cedere da un mio amico allevatore quando aveva soltanto dieci mesi: di lui ammiro soprattutto lo stile e la mentalità, ma è bravissimo anche nel “riporto” (della preda), qualità che trasmette ai figli in maniera molto evidente». Da qui è cominciata la grande ascesa di questo autentico fenomeno canino trapiantato nell’hinterland bergamasco, e che attualmente è campione italiano e internazionale di lavoro (competizioni dove viene giudicata l’abilità nel galoppo, oltre che nello stanare e riportare la preda), campione riproduttore (i suoi figli si sono distinti ottenendo risultati in gara) e riproduttore selezionato (ovvero riconosciuto esente da malattie ereditarie).

Hollydrive Ringo compirà otto anni il prossimo giugno e di fatto ha vinto tutto quello che c’era da vincere: nel 2015 si è aggiudicato la Coppa Europa categoria “assoluto”, mentre nel 2017 ha messo le zampe – è il caso di dirlo – sulla XXI Championship d’Italia 2017, lo scorso 17 dicembre a Parma, e sul campionato italiano sociale d e l l’Associazione venatoria LiberaCaccia dell’ottobre 2017. Anche lo scorso sabato il campioncino di Cereda, ormai autentico habitué di primi posti, si è aggiudicato una gara in quel di Pisa, risultando “Primo Eccellente Cac”. Anche molti suoi figli si stanno facendo valere nelle competizioni di settore: Torrent di Tomas Morè, Jasperensi Dunga di Davide Celada, Brick del Rotmik di Stefano Ferrari, oltre a Buccleuch Gianna e Rhum.

 

 

Una passione, non un guadagno. «La caccia vera e propria interessa di fatto quattro mesi all’anno, ma occupandosi di cani, tra routine di allevamento e prove di lavoro, si è impegnati 365 giorni all’anno. La nostra è una passione davvero costosa: pur gestendo un allevamento di qualità e successo, non posso proprio parlare di guadagni. Anzi, se non avessi una professione solida alle spalle, sarebbe difficile sostenere tutto questo: tra spese di soggiorno (la maggior parte delle battute di caccia si svolgono tra Umbria e Toscana), mangimi, farmaci e parcelle del veterinario, di quattrini ne servono molti. Però, proprio perché per me si tratta di passione, investo molto tempo nella cura dei cani e delle cucciolate, e posso permettermi di selezionare i clienti e vendere soltanto alle mie condizioni. E ringrazio la mia compagna Wanda per il tempo sottratto da casa».

Il bello della caccia è... Prova infine a trasmetterci il significato profondo di questa sua grande predilezione per i cani da caccia: «Nelle vesti di cacciatore, per me non conta l’abbondanza del carniere, ma la sua qualità. E su questa qualità incide in modo decisivo l’addestramento e la bravura del mio ausiliario, ovvero il cane. Non è la fucilata che mi appaga, ma l’essere in grado di sviluppare una profonda empatia col mio cane. Il lavoro e il coraggio che mette al mio servizio è la vera essenza di questo sport». Per chi fosse interessato ad assistere a una gara di Springer l’appuntamento è fissato per sabato 7 aprile, a partire dalle ore 7, presso il Quagliodromo di Treviolo.

Seguici sui nostri canali