Cisano, il sindaco social-sceriffo posta su Facebook le foto dei ladri

Un «social sceriffo». O meglio, un sindaco che sfrutta la tecnologia dei social network per denunciare pubblicamente anche episodi di microcriminalità, come due furti di biciclette avvenuti al supermercato Md di via Dorando Pietri, in centro abitato e in pieno giorno, a Cisano. Andrea Previtali, che da sindaco utilizza moltissimo Facebook come strumento di comunicazione con la cittadinanza, nella giornata di venerdì 3 agosto ha diffuso la foto-sequenza dell’episodio. «Stavolta abbiamo le immagini di chi è stato. “Dovrebbe” abitare in un paese qui vicino. Spero che, chi lo conosce, possa consigliargli di presentarsi spontaneamente ai carabinieri...» ha scritto in bacheca, invitando i cisanesi a segnalare eventuali particolari utili ad acciuffare il ladruncolo.




I furti di biciclette, seppur non clamorosi dal punto di vista della refurtiva, hanno colpito la comunità, dal momento che una delle vittime è Marco Gambirasio, titolare con la moglie del bar tabacchi «Piccolo Bar» di via Giuseppe Mazzini. L’esercente venerdì 27 luglio alle 12.15 si è accorto del furto e a sua volta lo ha denunciato pubblicamente: «Mi hanno rubato la mia bicicletta grigia/nera, non ho parole. Era un ricordo» ha commentato. Giovedì 2 agosto alle 17 un altro furto, con le medesime modalità, è avvenuto sempre nello stesso posto. Ed è per questo che Previtali è intervenuto - in passato le aveva fatto per segnalare chi scaricava rifiuti abusivi e per rendere noti altri episodi negativi - cercando di stanare il colpevole. Del resto, Facebook per Previtali è diventato un valido mezzo anche per informare in tempo reale i cittadini su iniziative e problematiche del paese che amministra. Attraverso la sua pagina personale, oppure commentando i messaggi sulla pagina «Sei di Cisano Bergamasco se...» il primo cittadino ha aperto un canale diretto con chiunque intenda interpellarlo.
I precedenti. Quando accadono fatti di cronaca come atti vandalici o furti, in seguito a verifiche e accertamenti, Previtali pubblica le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza non soltanto come «gogna mediatica», ma anche per dare modo ai colpevoli di scusarsi pubblicamente ed evitare una denuncia, magari accettando di svolgere lavori socialmente utili. Un po’ come è accaduto proprio poche settimane fa ai ragazzi che hanno tentato l’incursione al centro polifunzionale. Piuttosto che finire nei guai dal punto di vista penale, hanno preferito ammettere l’errore e mettere a disposizione del Comune una parte del loro tempo libero.