Dieci frasi in bergamasco su I Maestri del Paesaggio

Ogni anno torna e ogni anno provoca, inevitabilmente, discussioni. L’allestimento di Piazza Vecchia dei “Maestri del Paesaggio” è giunta all’ottava edizione, si è estesa anche ai Borghi di Città Bassa ma non ha ancora conquistato del tutto il difficile pubblico locale. Se c’è chi grida al sacrilegio per la profanazione delle antiche pietre, non manca chi loda la modernità dell’iniziativa. Metterli d’accordo, ovviamente, è impossibile.
1) Te ghe rìet gna a giràt
Già insofferenti per la moltitudine di turisti che affollano Città Alta, ci irritiamo ancora di più se lo spazio per muoversi si riduce ancora, a causa delle diverse installazioni. Sarà per il nostro spirito libero. [Trad: Non riesci neanche a girarti]
2) L’è mia Carneàl
Non particolarmente inclini ai festeggiamenti, confiniamo alcuni atteggiamenti in determinati periodi dell’anno, criticando severamente chi non rispetta questa tradizionale limitazione temporale. [Trad: Non è tempo di Carnevale]
3) Sità Ólta l’è mia de tocà
Per la nostra Città Alta proviamo un sentimento davvero profondo, e vorremmo mantenerla per sempre così com’è, perché “non si può toccare neppure una pietra”, come ebbe a dire qualcuno. [Trad: Città Alta non è da toccare]
4) I piante i stà bé ‘n del bósch
Ogni cosa al suo posto, viene da dire a qualcuno. Se l’albero è perfetto nel bosco e l’erba nel prato, perché trovargli una collocazione diversa? Il ragionamento, nella sua semplicità, non è privo di fascino. [Trad: Le piante stanno bene nel bosco]
5) I gh’ìa de fàl a Zingonia
La domanda è: “Se Città Alta è già bellissima di per se stessa, perché dobbiamo cercare di migliorarla?”. Ci sono altre zone che meriterebbero un intervento estetico. Ognuno poi trova l’esempio che più gli si confà. [Trad: Dovevano farlo a Zingonia]
6) Se lur i è maestri mé só professùr
In qualsiasi campo, specialmente se si tratta di abilità manuali, ci sentiamo sfidati. E non abbiamo paura di dichiarare la nostra superiore capacità di realizzare ogni cosa meglio degli altri. [Trad: Se loro sono maestri, io sono professore]
7) L’è öna bèla noità
Non è che tutti, ma proprio tutti condannino ogni più piccolo cambiamento. C’è anche chi guarda con favore alle novità. E per fortuna, altrimenti in Piazza Vecchia ci sarebbero ancora i cavalli. [Trad: È una bella novità]
8) L’è ü zóch che ‘l düra póch
I più saggi tra noi non si lasciano inquietare da un avvenimento che è destinato a esaurirsi in breve tempo. Sanno che tutto presto tonerà come prima, e attendono alle proprie occupazioni senza battere ciglio. [Trad: È un gioco che dura poco]
9) L’è ü pögn in di öcc
Siamo celebri per molte cose, ma non per la delicatezza delle nostre espressioni. Ecco quindi che un giudizio estetico si trasforma in una metafora efficace, ma tutt’altro che tenue. [Trad: È un pugno in un occhio]
10) A mé la me piàs
L’abitudine alla sintesi non viene a mancare nemmeno nelle valutazioni positive, dove affermazioni come questa impongono una fine repentina e definitiva a qualsiasi dialogo. [Trad: A me piace (Piazza Vecchia)]