Luca Catò e lo spazio in via Goethe Più di un laboratorio di ceramica
A piazza Pontida, al numero 23, nel palazzo storico che fa angolo con via Broseta, da più di quindici anni un piccolo spazio espositivo raccoglie e mette in mostra le creazioni artistiche del Laboratorio bergamasco di ceramica Tutti giù per Terra. Il tema della mostra di quest’anno (che rimarrà aperta fino al 31 ottobre, da martedì a sabato 10-12 e 16-19) è: Cosa bolle in pentola?! Fare ceramica: la cultura ad alta temperatura. Complice l’Expo ormai alle porte, Luca Catò, animatore e maestro del laboratorio, ha scelto un oggetto quotidiano per mettere alla prova i ragazzi che frequentano i suoi corsi e il suo spazio lavoro in via Goethe. Non c’è limite alle forme e ai materiali; unica condizione, accompagnare l’oggetto a un’altra manifestazione della creatività umana: una poesia, un libro, una formula scientifica.
Il risultato, visibile e soprattutto tangibile, è costituito da più di quaranta pentole che sono qualcosa di più di semplici contenitori di cibi. Le pentole di piazza Pontida sono anche contenitori di idee. L’argilla, infatti, prima di essere cotta, indurirsi e cristallizzare per sempre una fantasia o un’impressione, è materia plastica che si modella facilmente tra le mani più o meno esperte del ceramista: allora, l’oggetto finito porta con sé – contiene – la storia di chi l’ha creato. È questo, in fondo, il vero tema della mostra: i frequentatori del laboratorio. Ogni oggetto racconta la nascita di un pensiero, di una visione del mondo e si fa testimone della capacità e della tecnica del suo creatore.
L’atelier di via Goethe, qualcosa di più di un laboratorio. I corsi si tengono nello spazio di via Goethe 88, aperto nel 1992, che Luca Catò mette a disposizione tre volte a settimana, senza mai mancare all’appuntamento (per info, costi e orari, qui). Gli spazi sono modesti ma sempre affollatissimi. Un piccolo corridoio, con una libreria dedicata alla storia della ceramica, conduce verso lo spazio lavoro, fatto di grandi tavoli bianchi. Che si condividono con gli altri ceramisti (o aspiranti tali). Gli scaffali alle pareti sono affollati di vasi, vasetti e figure già finite, rotte, in via di rifinitura. Ovunque colori, smalti, pennelli e strumenti di ogni forma.
Oggi sono circa 40 le persone (bergamaschi, cittadini e non) che lo frequentano, di ogni età e occupazione. Difficile trovare un minimo denominatore che le accomuni, nemmeno la ceramica può avere questo ruolo perché – come insegna Luca –, l’argilla prende il significato che ogni corsista ci mette dentro. Però aggiunge: «Qui arrivano per la ceramica e trovano un gruppo di amici». Lo si intuisce, del resto, ascoltando sprazzi di conversazione tra tavoli, argilla e strumenti. O prestando attenzione alla cura con cui Luca e suo padre (quasi sempre presente) offrono a tutti, ad ogni appuntamento, il caffè della moka.
Il laboratorio è anche itinerante («viaggiante», dice Luca), cioè si sposta nelle scuole, negli oratori e nelle biblioteche che propongo brevi percorsi creativi e tematici.
Luca Catò, qualcosa di più di un maestro. Luca Catò è nato a Bergamo 48 anni fa ed è, in un certo senso, figlio d’arte. Perché dal 1982 al 1992, la sua famiglia apre e cura un piccolo laboratorio, uno dei primi a Bergamo, che ha un discreto ma costante successo. Nel 1992 appare la targa: Scuola di ceramica dell’unione artigiani. È l'anno in cui nasce anche il laboratorio di Via Goethe, Tutti giù per terra, di cui Luca diventerà presto il cuore pulsante.
Nel frattempo, ha fondato presso la Comunità per minori Don Lorenzo Milani di Sorisole un laboratorio di ceramica a scopi terapeutici, che conduce fino al 1989. Sempre in collaborazione con Don Resmini, dedica un po’ del proprio tempo ai ragazzi del carcere di via Gleno, a cui insegna Italiano.
Si avvicina poi al Museo Internazionale della ceramiche in Faenza, che diventerà anche il tema della sua tesi in Lettere Moderne e dove incontrerà importanti artisti della ceramica, come Riccarco Biavati e Giovanni Cimatti, più volte ospiti del Laboratorio di via Goethe.
Brevissima storia della ceramica per immagini.
Giappone, periodo Jomon, 5000 ca a.C.
Cina, Ding della cultura Yangshao, 5000-3000 a.C.
Ippopotamo in ceramica smaltato, Antico Egitto, 2000 a.C.
Cina, cultura Yangshao, 2000 ca a.C.
Brocca dipinta in stile Kamares, Civiltà minoica, 1900-1700 ca a.C.
Ceramica attica stile geometrico, 740 a.C.
Bucchero etrusco VII-V secolo a.C.
Babilonia, Porta di Ishtar,575 a.C.
Atene, ceramica a figure nere, 550 a.C.
Atene, ceramica a figure rosse, 430 a.C.
Terra sigillata aretina, I secolo a.C.
Cina, celadon, XIII secolo
Maiolica di Orvieto Crocca, 1275 -1375
Maiolica arcaica pisana, XIII secolo
Maiolica toscana, Zaffera a rilievo, 1430-1450
Cina, Ceramica Ming, 1500
Urbino, Maiolica, 1500
Vaso di Portland Wedgwood, 1790
Galileo Chini, Art Noveau, inizio Novecento
Bertozzi&Cassoni