Laura, che sfida a braccio di ferro le rivali e pure le sue insicurezze

Lei è fatta così, dalla vita si prende sempre il meglio. Anche se non è sempre facile. «Ogni tanto hai bisogno di momenti in cui vuoi sentirti forte, e il braccio di ferro mi aiuta molto. Sono un po’ insicura e quando vinco un incontro sento l’adrenalina che mi scorre dentro, e allora capisco bene i sacrifici che sto facendo e che diventano traguardi. Dopo un tiro mi tremano le gambe, ho le palpitazioni. Sono molto emotiva». Eppure Laura Collura, 27 anni di Seriate («ma ho sempre vissuto a Bergamo»), la sua forza interiore l’ha trovata anche nel braccio di ferro.
Sport atipico per scettici, bellissimo per chi lo pratica davvero. Proprio come fa Laura, campionessa gentile: «Una volta a settimana mi alleno a tirare con il mio maestro Nicola, e poi vado un palestra tutti i giorni. Amo lo sport». Uscite dai soliti luoghi comuni, il braccio di ferro è un’arte. Bisogna conoscere il proprio corpo, capire le tecniche per battere l’avversario, imparare come si fa a gestire la forza e la velocità. È un mix di studio, non è roba da energumeni. Per niente facile, scordatevi il film Over the Top, quello in cui Silvester Stallone diventa un guru del braccio di ferro. È tutto molto più complicato. Lo spiega bene Nicola Fiananese, 43 anni, guardia giurata ma soprattutto maestro di braccio di ferro nella scuola della palestra Nautilus di Gorle. «Come tutte le discipline sportive - spiega Nicola -, anche il braccio di ferro devi farlo diventare uno stile di vita. Ci vuole una certa filosofia, ci vogliono dedizione e passione. Non è uno sport per tutti, ma sicuramente è per molti. Devi avere una predisposizione psicologica ma anche genetica, chi è più gracilino magari fa più fatica. Tuttavia non conta essere enormi, entrano in gioco altri fattori: la nervatura, la velocità, lo studio delle tecniche. E poi ci sono le regole, gli arbitri, è un sistema complesso».
Nicola è anche il maestro di Laura, che è arrivata seconda all’ultima Coppa Italia a Villalba a Gardone. Come sempre c’era tutto il meglio...