Ma che fine ha fatto, ad Alzano il tradizionale presepe del Peracchi?

La "capanna del Peracchi" quest'anno non è più "del Peracchi". Perché, cos'ha questa capanna che le altre non hanno? Vedere per credere. Enrico Peracchi, parrucchiere di professione, si occupa da anni di allestire il presepe di piazza Italia ad Alzano; lo fa da volontario, senza chiedere nulla in cambio, con cura certosina e devozione. I risultati si vedono e gli alzanesi ne vanno orgogliosi: scorrendo qualche foto d'archivio, sui social, i commenti entusiastici si sprecano.




Enrico Peracchi
«Ogni anno più bello… con il fondale di dune, palme e dromedari è ancora più coinvolgente» scrive qualcuno. Oppure: «Anche questa opera è, e dovrà essere, un punto fermo delle nostre tradizioni. I complimenti vanno a Enrico che ha superato ostacoli di ogni genere. Se non ci fosse stata la sua passione, la costanza e la voglia di fare, il presepe degli alzanesi non ci sarebbe stato». Si capisce che lo sforzo non è indifferente, infatti il Peracchi ha fatto più di un appello per chiedere una mano sia ad allestirlo sia a smontarlo dopo le feste. I più volenterosi hanno risposto che sì, sarebbero andati ad aiutarlo. Uno con qualche scatolone, qualcun altro a mani nude; si fa quello che si può. Una volta terminata, l'autore ha sempre rivendicato la paternità dell'opera con orgoglio. Quest'anno però, in piazza Italia, di Enrico Peracchi nemmeno l'ombra. «Probabilmente...