Tragedia in Brianza

Chi era l’operaio 50enne di Ghisalba morto dopo un incidente sul lavoro

Chi era l’operaio 50enne di Ghisalba morto dopo un incidente sul lavoro
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Non ce l’ha fatta Flavio Bani, operaio di 50 anni di Ghisalba, che martedì 26 febbraio era caduto per 4 metri in un cantiere edile di Meda (Monza-Brianza), all’interno dell’Istituto Auxologico Italiano, riportando un gravissimo trauma cranico. Nemmeno i due interventi chirurgici ai quali è stato sottoposto all’ospedale Niguarda di Milano sono serviti a dargli una speranza di vita.

Cosa è successo. Da tempo Bani, muratore, era impegnato nella costruzione del nuovo edificio dell’Istituto Auxologico Italiano di via Gagarin. Partiva ogni mattina all’alba dalla sua villa singola in via Francesca, a Ghisalba, nei pressi del centro storico. L’incidente è avvenuto subito dopo la pausa pranzo e ancora non sono note le cause della caduta: carabinieri e dei tecnici dell’Ufficio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Ats Brianza stanno indaganso. Ad accorgersi dell’accaduto sono stati alcuni colleghi, che hanno lanciato immediatamente la richiesta di soccorso al 112. Intervenuta anche l’eliambulanza.

Situazione subito drammatica. La situazione era drammatica fin dall’inizio, come ha raccontato un cugino di Flavio Bani a L’Eco di Bergamo. Le sue condizioni sono rimaste irreversibili anche dopo le due operazioni al Niguarda, dove è stato trasportato.

Marito e padre. L’uomo era sposato con Latifa, di origine marocchina, da parecchi anni residente in Italia. Due i figli della coppia: Adam e Sofia, studentessa di scuola superiore. Bani abitava accanto alla mamma Giuditta Ranghetti, anziana e con seri problemi di salute. È stato ricordato dai vicini di casa come persona molto riservata: gran lavoratore, marito attento e padre premuroso. Tutto casa e lavoro, insomma. Lascia nel dolore due fratelli: Emanuele, che insegna e vive con la propria famiglia da anni in Brasile, e Renato, residente a Ghisalba.

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