Costano 8 euro l’ora

Come va il car sharing in città? (Non benissimo, ma è normale)

Come va il car sharing in città? (Non benissimo, ma è normale)
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«Non siamo a Milano». Parola di Alberto Lozza, presidente di Lozza Spa, gruppo che, tra le altre cose, ha attivato il servizio “Muoviti Controcorrente”, che mette a disposizione dei bergamaschi dieci Zoe elettriche per il car sharing, al costo di otto euro all’ora (56 al giorno, 112 a week-end e 358 a settimana). Non siamo a Milano, nel senso che la cultura del car sharing, entro le Mura, deve ancora attecchire. Ma non c’è delusione: i quaranta utilizzi settimanali in media del servizio sono in linea con i progetti di Lozza. Progetti che hanno a che vedere, innanzitutto, con la diffusione di un servizio che per raggiungere numeri veramente significativi deve prima entrare nella testa dei bergamaschi, a mo’ di grimaldello, e scardinare certe abitudini legate alla mobilità che da decenni fanno parte della quotidianità della maggior parte delle persone.

L’obiettivo a lungo termine è liberare Bergamo, in parte sempre maggiore, dall’esercito di automobili private che fiancheggiano, posteggiate, le strade, a loro volta attraversate da un altro esercito che tanto sarebbe piaciuto a Marinetti e ai futuristi, ma che poco ha a che vedere con le esigenze di un Comune che ha di recente dichiarato l’emergenza climatica, che è periodicamente costretto a fare i conti con le polveri sottili oltre i limiti consentiti (nel 2018, 127 giorni su 365 con inquinamento superiore ai limiti di legge), e che spesso, p.m. 2,5 a parte, a causa di traffico e carenza di parcheggi sa essere molto stressante.

E qui si profila il più classico degli appelli: da un lato le istituzioni devono incentivare il cambio di abitudini richiesto dalle situazioni contingenti, dall’altro i cittadini possono giocare un ruolo centrale nella ricerca di una soluzione. E in questo sta la missione di Lozza spa: «La nostra - ha spiegato Alberto Lozza - è innanzitutto una provocazione in capo alla mobilità. Siamo sicuri che se la cultura del car sharing saprà fare breccia nel cuore dei bergamaschi, la città si svuoterà dalle auto». E sarà più bella, più vivibile, più pulita e meno...

 

Articolo completo a pagina 6 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 8 agosto. In versione digitale, qui.