Scontro politico

Comunità montana, effetto Calegari Il presidente ha spaccato la valle

Comunità montana, effetto Calegari Il presidente ha spaccato la valle
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Calegari-Cominelli, ovvero la Valle… del riso e quella del pianto. Si è risolta al calor bianco lunedì 5 agosto a Clusone, l’assemblea elettiva della Comunità Montana Valle Seriana, che ha designato (21 voti favorevoli e un astenuto) Giampiero Calegari, sindaco di Gorno, alla carica di nuovo presidente. Sconfitto (16 voti) il presidente uscente Danilo Cominelli (sindaco di Parre, riconfermato a maggio) che a suo tempo era stato invece eletto all’unanimità. Calegari nel 2016 era ritornato in sella in Valle del Riso (dopo due mandati da sindaco a Gorno a partire dal 2001 era stato sconfitto nel 2011), ma era stato in passato anche presidente della Comunità Montana Valle Seriana Superiore, poi fusa in unica entità nel 2009 con quella con sede ad Albino.

 

 

Nonostante le rassicurazioni a caldo del navigato Calegari («con il nostro lavoro prenderemo in considerazione tutte le esigenze da Valbondione fino a Ranica») l’impressione di tutti è che nell’ormai “uscente” sede di via Clusone si sia consumata una vera e propria spaccatura, politica e territoriale, figlia secondo alcuni di una fusione “a freddo” mai del tutto digerita, come indirettamente conferma la convivenza grafica nel logo di Cascate del Serio e Santuario di Patrizio. Il sostegno a Calegari, classe 1950, è arrivato soprattutto dai Comuni della bassa Valle (ad esempio Albino, ma anche da tutti quelli della Val Gandino escluso Cazzano S. Andrea) e più in generale da un patto non scritto fra Partito Democratico e Forza Italia, che avrebbero avuto quali alfieri principali i consiglieri regionali Jacopo Scandella e Paolo Franco. Quest’ultimo, secondo alcuni, sarebbe arrivato nei corridoi della Comunità Montana di Clusone durante l’infuocata discussione, defilandosi poi in cortile, da dove avrebbe comunque dettato la linea al gruppo di maggioranza.

Il gruppo di sindaci pronto a sostenere Danilo Cominelli era formato essenzialmente dagli esponenti di Lega Nord (a cominciare da Alzano, Ardesio, Clusone e Castione) e Udc. Quando ha compreso che i numeri non sarebbero stati favorevoli ha chiesto un rinvio dell’elezione, utile a raccogliere...

 

Articolo completo a pagina 43 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 15 agosto. In versione digitale, qui.

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