Mal di schiena: più che stare seduti è il troppo peso che ti frega

La «sedentarietà» alla scrivania, durante le ore di lavoro, va sempre spezzata, perché si è sempre pensato che stare seduti a lungo dia il mal di schiena. Ma per la prima volta sembrerebbe cadere un capo di accusa: pare, infatti, che stare seduti a lungo non sia direttamente riconducibile al mal di schiena. Lo affermerebbe uno studio recente, dell'Istituto per l'Attività fisica dell'università Deakin di Melbourne, in Australia, pubblicato sulla rivista specializzata Journal of Biomechanics.
Ci sono mega dati. Il mal di schiena è stata sempre una dolorosa preoccupazione, almeno per chi è costretto, per la «staticità» del proprio lavoro, a stare seduto ore e ore davanti al pc, incollato alla sedia a digitare e macinare documenti. Non chilometri. Cosa non sana, diciamocelo, perché gli esperti hanno sempre ribadito quanto l’immobilità, in ogni sua forma, sia «problematica» per la salute. Pare però non per i dolori lombari, nella parte bassa della schiena. Uno studio, ampio, condotto da un gruppo di ricercatori specializzati soprattutto in esercizio e salute muscoloscheletrica, che ha riesaminato 41 differenti ricerche per venire a conclusione di quali (non) movimenti o funzioni possono causare il dolore lombare in particolare, scagionerebbe lo stazionare a lungo alla scrivania. In merito non ci sarebbero dubbi, stante il fatto che la nuova infomazione «emerge» dall’analisi dei risultati su oltre un milione di soggetti e tre decenni di dati. Due variabili che offrono il quadro finora più accurato della relazione fra diverse attività e il dolore alla schiena, mai condotto.
Non c’è alcuna relazione in questo doloroso binomio. È la conclusione più saliente e tranquillizzante, evidenziata dallo studio: la posizione seduta, prolungata o occupazionale perpetrata nel tempo, non rappresenterebbe un motivo di insorgenza del dolore lombare, né un aggravamento di una situazione pre-esistente. L’«incollamento alla sedia» sarebbe responsabile di un possibile aumento della rigidità muscolare, mentre sul mal di schiena, dati statistici e di letteratura alla mano, influirebbero attività e/o lavori pesanti. Non si tratta però, sia chiaro, di un invito alla pigrizia, infatti la sedentarietà, sottolineano gli esperti, porta danni all’intera salute.
In conclusione. È chiaro, dunque, l’incentivo generalizzato a spezzare la sedentarietà con della sana attività fisica. Il motivo? Per convincere coloro che hanno mal di schiena potrebbe essere sufficiente dire che essa, fatta cum grano salis, contribuisce a ridurre il dolore contrariamente a quanto si pensi. Mentre per tutti il movimento «attiva» una efficace azione protettiva per la salute globale e preventiva contro l’insorgenza di diverse malattie del benessere, associate ad esempio all’eccesso di peso, largamente diffuse nella nostra moderna società.