Se il piccolo Michele è felice allora possiamo esserlo tutti

Michele, 9 anni, è seduto sul sedile vicino al suo papà. È stanco, sono le due del mattino a Manchester e la testa sul letto la poggerà solo quando i suoi compagni di scuola saranno già sui banchi di scuola. Nonostante il 5-1 subito dalla Dea, Michele è felice. Sorride e si capisce che questa avventura è molto più di un semplice risultato scritto sui giornali. Come lui, tutti i tifosi della Dea se la ricorderanno a lungo la trasferta di Manchester. Quando ti trovi di fronte una corazzata come il City, la sconfitta passa in secondo piano e conta soprattutto l’animo della squadra visto in campo e lo spettacolo dei sostenitori orobici al seguito.












L’arrivo dei tifosi a Manchester. I primi bergamaschi sono arrivati a Manchester già nella giornata di domenica con il volo diretto da Bergamo, ma è tra lunedì e martedì che gli oltre 2.700 sostenitori orobici hanno raggiunto la Gran Bretagna per seguire la Dea nella partita più prestigiosa di tutta la storia. Il centro città, tra Piccadilly e Deansgate, si è presto colorato di nerazzurro. Tanti bergamaschi non si sono fatti sfuggire l'occasione di visitare anche il tempio del calcio di Manchester, ovvero l'Old Trafford, la casa dei rivali dei Citizens, lo United. Durante i circa novanta minuti di visita, a più riprese la guida ha sottolineato come l'Atalanta avrebbe dovuto fare una grande partita contro gli azzurri e i tanti ospiti con al collo le sciarpe nerazzurre hanno dimostrato di concordare. Poi è andata male, ma è un dettaglio. In centro città, nei pub e nei ristoranti, l'invasione dei tifosi orobici si è notata senza soluzione di continuità e al Sinclair Oyster Bar in Cathedral Gates si sono radunati tantissimi appassionati orobici che hanno simpaticamente e pacificamente invaso la piazza.
















L’attesa in centro e il match di Youth League. A cavallo dell’ora di pranzo sono giunti a destinazione anche tutti i voli charter organizzati. Nelle vie del centro di Manchester pullulavano sciarpe e maglie della Dea in tutte le salse. Uno degli stendardi più curiosi esposti dai tifosi recitava: "Meno Fish&Chips, più Polenta e Cunì". L'avvicinamento alla partita si è svolto in modo molto tranquillo, tra una pinta di birra e un pranzo “inglese” consumati anche all’aperto nonostante le temperature non proprio estive. Una buona rappresentanza di bergamaschi si è poi diretta verso il mini-Stadium del City, dove si è giocata la gara di Youth League. I giovani di Brambilla hanno battuto i pari età del City per 3-1 in rimonta e al fischio finale c'è stato il saluto al pubblico con applausi e cori per tutti. Il settore ospiti dell'Ethiad Stadium distava solo poche centinaia di metri: dopo il fischio finale della gara dei "piccoli", i tifosi della Dea presenti si sono quindi spostati vicino allo stadio, con passaggio obbligato per l'immenso store ufficiale degli inglesi. Alle casse, i bergamaschi sono arrivati con gadget di ogni tipo per una partita che, in ogni caso, sarà ricordata per tantissimo tempo.












Dentro lo stadio dalle 18, festa fino alla fine. I cancelli dell’Ethiad sono stati aperti alle 18 ora locali (19 italiane) e subito si sono visti i primi tifosi orobici prendere posto nei tre anelli riservati all'interno dell'impianto. Tanti sono arrivati in corteo dal centro città e una volta dentro è iniziata la festa. Una grande festa. Fin dal riscaldamento, infatti, l'incitamento dei tifosi è stato fortissimo. Tante presenze per il City, ma cori sporadici e poco potenti, mentre lo spicchio dei sostenitori arrivati da Bergamo è stato un ribollire continuo di passione. L'avvio di gara è stato da applausi, la squadra di Gasperini ha battagliato ad armi pari con i campioni del City e quando al 28' Malinovskyi ha insaccato il calcio di rigore che è valso lo 0-1 il tripudio è stato totale. Attorno alla mezz’ora, poi, il City ha completato il sorpasso, ma lo spicchio targato Bergamo ha continuato a incitare i ragazzi di Gasperini. Dopo il 3-1 è arrivata la sciarpata di tutto il settore, dopo il 4-1 si è alzato il coro "Bergamo, Bergamo" e anche sul 5-1 si sono sentiti praticamente solo i tifosi della Dea cantare per la squadra. Al fischio finale, tutto il gruppo dei giocatori è andato a salutare gli appassionati nerazzurri, quasi a ringraziare, ricevendo in cambio applausi e cori. S’è perso in campo ma s’è vinto sugli spalti.