Pagina 21 del regolamento (perché Rocchi ha sbagliato)

Pagina 21, la situazione di Zapata e la partita più importante. La domenica dei tifosi nerazzurri è stata un mezzo calvario: pioggia, l’Atalanta che ha perso pur non meritando e l’ansia per la gara contro la Dinamo che ormai è alle porte. Prima di addentrarci nelle questioni Zapata e Dinamo Zagabria, un piccolo ripasso al regolamento che in tanti ignorano ma è decisivo: a pagina 21 del protocollo Ifab (associazione che a livello mondiale determina le regole del calcio) è scritto chiaro perché Rocchi poteva e doveva andare al Var per annullare il secondo gol della Juventus.
La pagina 21, qualcuno deve averla saltata. A pagina 21 del manuale Ifab sul protocollo Var si parla in modo preciso di "APP", ovvero "Attacking Possession Phase". Il Var può aiutare il direttore di gara se non cambia il possesso del pallone e quindi non inizia una nuova azione. Nel protocollo è scritto chiaramente che un tocco o una deviazione senza che la palla sia in controllo dell'altra squadra o giocata verso un compagno che la controlla sono elementi che "non sono considerati un chiaro guadagno di possesso". Il tempo che passa o il numero dei passaggi effettuati, allo stesso modo, non c'entrano nulla. Cuadrado prende possesso del pallone con un tocco di mano, il colombiano da terra tocca verso l'interno del campo dove Pasalic e Bonucci vanno a contrasto: il numero 88 della Dea non prende possesso in quanto il suo è "un rinvio che non raggiunge o non è controllato da un compagno di squadra". Poco dopo, l'olandese Hateboer contrasta Higuain che ha il pallone con un tocco che rientra in ciò che possiamo chiamare "un salvataggio, una deviazione o un rimbalzo che non determinano il controllo del pallone". L'azione prosegue e la Juventus segna. I due eventi che coinvolgono Pasalic e Hateboer, protocollo ufficiale alla mano, rappresentano qualcosa che non va considerato come "un chiaro guadagno di possesso". Quindi a fine azione, dopo la rete di Higuain, Rocchi doveva e poteva andare al Var. Perché non ci è andato? Lo hanno chiamato?
La situazione Zapata, nulla di misterioso. L’altro grande tema di giornata ha riguardato la situazione di Duvan Zapata. Come ampiamente riportato tra venerdì e sabato dai giornali e dichiarato anche dal tecnico Gasperini, il centravanti colombiano non si sente pronto per giocare. Si è allenato bene settimana scorsa, ha risposto alle sollecitazioni dei duri allenamenti di Gasperini ed era destinato a una maglia da titolare. Poi venerdì si è tirato indietro e il tecnico lo ha tenuto fuori dai convocati. Quello che passa per la testa del ragazzo è facilissimo da capire: Zapata in questo momento ha timore che se spinge come al solito si fa male di nuovo. Capita perché non gli era mai successo prima? Perché prova sensazioni che non lo tranquillizzano pur essendo tutti gli esami a posto? Se non è convinto, è giusto che il mister faccia altre scelte, ma più il rientro tarda e, paradossalmente, meno il centravanti colombiano potrà sentirsi sicuro. Situazione per nulla semplice, vedremo come evolverà nelle prossime ore.
Atalanta-Dinamo Zagabria, la partita più importante. Siamo arrivati alla vigilia della gara più importante di questo avvio di stagione. Contro i croati della Dinamo di Zagabria ci sono in palio tre punti di vitale importanza per il cammino europeo: bisogna vincere, non serve stravincere ma servono i tre punti, perché si arriverebbe a quota 4 con la Dinamo a 5 che all’ultima giornata affronterà il City in casa. Se nell’altra gara di domani lo Shakhtar perdesse o pareggiasse in Inghilterra si porterebbe a quota 6 punti. Con un successo a Kharkiv, l’Atalanta sarebbe in Europa. Per la gara di domani sera Gasperini recupera due giocatori importanti come Ilicic e Malinovskyi. Lo sloveno è destinato a giocare dall’inizio e probabilmente sarà schierato da punta come contro il City. In quel caso, Pasalic e Gomez a completare il tridente e centrocampo con Castagne, de Roon, Freuler e Gosens. Muriel ed eventualmente Zapata sarebbero pronti a gara in corso, oltre a loro non va dimenticato Barrow, che sabato contro De Light si è fatto valere.