Caduta di Bandera ad Almè, l'ex sindaco Cornago si ricandida? Il suo commento
Molti si aspettano un ritorno in campo dell'ex sindaco del Pd. Ma lui nega: «C'è già un candidato per il centrosinistra». Forse sarà annunciato nell'assemblea pubblica del 20 gennaio (20.30) in sala civica
di Bruno Silini
«Non sono Renzi». Laconico, ma efficace. Risponde così l'ex sindaco di Almè Luciano Cornago alla possibilità di correre alle prossime elezioni, dopo che il suo gruppo di riferimento in Consiglio (Insieme per Almè) ha contribuito a far perdere la poltrona di sindaco a Massimo Bandera. Nella tornata elettorale del 2016, Cornago (da primo cittadino uscente) aveva preso una sonora batosta da Bandera, il quale, ai voti naturali della Lega (comunque non sufficienti per battere Cornago), si garantiva l'appoggio della lista civica “Costruiamoci il futuro”. Una differenza di 219 voti che ha chiuso il sipario sui quindici anni di egemonia del centrosinistra in paese. Nonostante il fair play dimostrato dall'ex sindaco (tessera Pd e un passato come sindacalista della Fiom), la sconfitta è stata un calice amaro. Anche perché, la notte dell'esito elettorale, aveva ribadito di non riconoscersi grossi errori essendo riuscito «a mantenere più di quello che era previsto nel programma elettorale, con il fiore all'occhiello di avere realizzato il campo di calcio in sintetico».
Successivamente, Cornago aveva lasciato il suo posto in Consiglio sempre però con l'impressione che stesse programmando una rivincita. E adesso che il regno di Bandera è caduto, in tanti si aspettano un suo ritorno. Ma lui, perentorio, dice «no» e spiega: «Ho 70 anni. Sono stato impegnato con la Pubblica Amministrazione per ben 36 stagioni tra gioie e dolori, ma sempre affascinato dalla curiosità e dall'interesse della politica locale, tant'è che sono coordinatore di zona per il PD e segretario del mio circolo... e ancora do volentieri una mano alle nuove generazioni, a volte anche se non richiesta». Ergo, non ci pensa minimamente a ricominciare un'ennesima avventura amministrativa e aggiunge a sorpresa: «Abbiamo già un candidato e ho contribuito a sceglierlo».
Nomi, però, non ne fa. Anche la consigliera di Insieme per Almè Sara Viscardi tiene la bocca cucita: «Del candidato sindaco si parlerà a tempo debito. Ora è più corretto a nostro avviso dare la giusta attenzione alle motivazioni che ci hanno spinto a sottoscrivere una mozione di sfiducia (16 dicembre) e a dare le dimissioni lo scorso 7 gennaio con il conseguente scioglimento del Consiglio comunale». Probabilmente l'identità del candidato segreto uscirà nell'assemblea pubblica programmata dal gruppo politico per lunedì 20 gennaio (20.30) nella sala civica. Seppur rinunci a candidarsi, Cornago non ha perso la sua vis politica e dà il suo personale punto di vista sul mandato "corto" di Bandera: «Dice che l'accusano di essere troppo presente, ma l'accusa è quella di non aver mai tenuto un incontro pubblico. Per esempio, in questi giorni siamo stati nella sede Teb per capire il preliminare del tracciato mandato a Roma per il finanziamento della tranvia veloce (T2) da Bergamo a Villa d'Almè. Ebbene, dopo 42 mesi dall'accordo non c'è traccia di una proposta per quanto riguarda la convenzione per il recupero ambientale della cava Ghisalberti, nonostante si sia data in più occasioni la nostra piena disponibilità a collaborare».
«Inoltre Bandera - conclude Cornago - si vanta di aver tolto dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP ) il tracciato del ponte degli Almenni nonostante la Provincia non abbia ancora sottoposto la proposta al voto di adozione. E poi la prosopopea di mettere il cappello a tutto ciò che si muoveva in Provincia dal cantiere della Treviolo -Valbrembo alla Variante di Zogno passando dalla pista ciclopedonale della valle Brembana pagata da Regione e Provincia. Se, infine, contiamo due consiglieri dimessi e tre assessori persi... sarebbe bene ammettere che qualcosa ha sbagliato».