Caos politico

La versione di Massimo Bandera, che non è più il sindaco di Almè

I dissapori con l'assessore Tiziana Petruzzi non sono stati risolti nonostante i numerosi tentativi di dialogo. Le due minoranze in Consiglio hanno cavalcato la situazione.

La versione di Massimo Bandera, che non è più il sindaco di Almè
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di Bruno Silini

Cade il sindaco di Almè, Massimo Bandera. Due assessori (Tiziana Petruzzi e Ferdinando Stacchetti) e cinque consiglieri (uno di maggioranza e quattro delle due minoranze) hanno rassegnato contemporaneamente le dimissioni all'Ufficio Protocollo del Comune. Bandera non ha più i numeri per governare dopo che nel 2016 era stato eletto con il 44,18% delle preferenze distaccando di 219 voti l'allora sindaco uscente Luciano Cornago. È lo stesso Bandera a dare l'annuncio sulla sua pagina Facebook: «Con grande dispiacere vi informo che nei prossimi giorni verrà sciolto il consiglio comunale di Almè e decadró dalla carica di Sindaco».

Cosa è successo?

«Nell'ultimo periodo mi sono trovato contro l'assessore Petruzzi, la quale prendeva posizione diverse dalla maggioranza, senza accettare un chiarimento politico più volte richiesto. Le argomentazioni della mozione di sfiducia del 16 dicembre mi sembrano pretestuose. Mi accusano di essere stato troppo presente e di aver pubblicizzato sui social il lavoro svolto dall'amministrazione. Per di più non c'è stato modo di confrontarmi in Consiglio. Visti i dissapori interni, le minoranze hanno fatto il loro gioco»

Però con l'assessore Petruzzi fin dall’inizio si avvertiva della ruggine? Aspirava al ruolo di vice sindaco e non solo di assessore?

«Non ha mai accettato il progetto politico della lista civica "Vivere Almè"».

Sembra che alla sua rimozione abbia contribuito il Consigliere regionale della Lega Alex Galizzi...

«Mi auguro che chiarisca la sua posizione con me e con i vertici del movimento. Non è questo il momento per fare inutili polemiche».

Dal canto suo, cosa si rimprovera? Dicono che è stato troppo protagonista. Un centravanti che non passava mai la palla.

«Assolutamente no. Ho cercato di fare gioco di squadra e parlato sempre a nome dell'amministrazione. Rimando al mittente tali accuse».

Si ripresenta?

«Farò una riflessione con la lista e i vertici della Lega. Poi la decisione ultima la prenderò in famiglia che ho un po' trascurato negli ultimi tempi».

Assessore a Bergamo, assessore a Seriate: tutti mandati completati. Arriva ad Almè e la fanno dimettere. Come si sente?

«Sono esperienze diverse, con un proprio vissuto. Il mandato, purtroppo interrotto, di Almè lo porto dentro il cuore. Mi ha arricchito. Mi ha sempre sostenuto uno spirito di servizio per la cittadinanza amplificato dal fatto che in un paese piccolo il rapporto con le persone è più diretto».

Molte attestazioni di affetto su Facebook, alcune persone sono persino incredule per quanto accaduto.

«La loro vicinanza mi sta dando la forza per ripartire. Sono commosso ed emozionato. Mi scuso con le persone alle quali non sono riuscito a dare risposte... c'è tanto ancora da fare. Per questo superiamo le polemiche e pensiamo solo al bene comune».

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