Confermato nuovo caso di meningite, è il marito della donna di Predore deceduta per l'infezione
Il 54enne è ricoverato al Papa Giovanni, ma un comunicato dell'assessore regionale Gallera rende noto che le sue condizioni, fortunatamente, non sono gravi

C'è un nuovo ricovero all'ospedale Papa Giovanni XXIII per infezione da meningococco C. La conferma è arrivata dalle parole ufficiali dell'assessore regionale al Wefare, Giulio Gallera, che ha reso noto che l'uomo ricoverato è il 54enne marito di Marzia Colosio, la donna di 48 anni di Predore deceduta a inizio anno proprio a causa della meningite. L'assessore ha anche spiegato, però, che le condizioni dell'uomo non sono gravi.
«L’uomo, 54 anni, era stato sottoposto alla profilassi antibiotica precauzionale - ha reso noto Gallera -, che però non ha sortito completamente l’effetto auspicato a causa delle sue pregresse fragili condizioni di salute. Il paziente si trova fortunatamente ora in condizioni non gravi. Le azioni di profilassi per i contatti più stretti sono già state attivate dall’Ats di Bergamo».
Parallelamente, è stato annunciato che l’Istituto Superiore di Sanità ha confermato che i primi quattro casi di infezione da meningococco C registrate nelle scorse settimane nel Sebino presentano lo stesso genotipo del batterio. «Questo elemento conferma la scelta di procedere all’offerta vaccinale estesa alla popolazione della zona - ha detto ancora Gallera -. Un’offerta che prosegue anche nei prossimi giorni negli ambulatori straordinari, nelle scuole superiori, nelle aziende e attraverso i medici di base del territorio». Il quale si è poi detto rammaricato per alcune scelte «eccessivamente emotive e non giustificabili» adottate nei giorni scorsi nell’ambito del settore sportivo. «La scelta di cancellare addirittura manifestazioni sportive in calendario non è utile in alcun modo e non giova a questo territorio e ai suoi abitanti. Le azioni precauzionali e preventive sono già state attivate in modo tempestivo. Invito tutti, sinceramente, a tornare alla normalità della vita sociale».