La polemica

In un'intervista a Repubblica, Gori attacca il Pd. Ma il sindaco smentisce: «Mai rilasciate quelle dichiarazioni»

Il primo cittadino, in visita ad Hammamet per i 20 anni dalla morte di Craxi, avrebbe criticato le idee di Berlinguer e detto: «Zingaretti tiene insieme il partito, ma non lo guida»

In un'intervista a Repubblica, Gori attacca il Pd. Ma il sindaco smentisce: «Mai rilasciate quelle dichiarazioni»
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di Andrea Rossetti

Su Repubblica di sabato 18 gennaio c'è un'intera pagina dedicata al sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. Il primo cittadino, come annunciato anche da PrimaBergamo in edicola, ieri (venerdì 17) è stato ad Hammamet, in Tunisia, per i vent'anni dalla morte di Bettino Craxi. Una visita che il sindaco aveva anticipato con un lungo intervento su Il Foglio nel quale spiegava l'importanza politica che, per lui, aveva avuto lo storico leader dei socialisti. Peccato che, attraverso i canali social, Gori abbia smentito l'intervista al quotidiano diretto da Verdelli. «Mi sveglio e trovo su Repubblica un'intervista che non ho dato - ha commentato il primo cittadino -, costruita sulle chiacchiere fatte in piedi durante una cerimonia. Giudizi forzati, espressioni che non sono mie. Perché?».

Nell'intervista su Repubblica (perché di questo, leggendo il giornale, si tratta, con tanto di domande e risposte), Gori afferma di essere lì «come sindaco del Pd. Zingaretti non mi ha dato nessun mandato. Non ho sentito nessuno. Ma non regalo Craxi alla destra. È una vera follia. Il Pd aveva l'occasione, a distanza di vent'anni, quando ormai si è posata la polvere della cronaca, di sanare una ferita, di recuperare un pezzo di storia comune. Non l'ha fatto e sta sbagliando».

Questa non sarebbe l'unica stilettata di Gori al Pd nella presunta (a questo punto, dopo l'intervento social di Gori, di "presunta" bisogna parlare) intervista rilasciata al giornalista Goffredo De Marchis. Ci sarebbe anche, ad esempio, una dura critica alle idee politiche di Berlinguer: «Berlinguer era l'uomo dell'austerity - avrebbe detto il sindaco di Bergamo a Repubblica -, il segretario che per superare la crisi proponeva di ridurre i consumi. Ma ci rendiamo conto? Ridurre i consumi! Era la ricetta peggiore. Nel discorso fondativo del Pd c'era Craxi e non Berlinguer, questa è la verità. Ed è stupefacente che non lo si voglia riconoscere».

E non è finita qui: Gori non avrebbe risparmiato un giudizio molto critico anche sul segretario nazionale del suo partito, Nicola Zingaretti. «Nicola tiene insieme il partito, ma non lo guida, almeno in questo processo (l'alleanza con i Cinque Stelle, ndr). Vedo molto di più lo zampino di Dario Franceschini e Goffredo Bettini». In chiusura di intervista, invece, una domanda decisamente "calda" in questo periodo: Gori si candiderà alla guida nazionale del Pd? Secca la risposta del primo cittadino: «Ma no, non succederà».

Insomma, è ovvio che questa intervista di Gori farà molto discutere all'interno degli ambienti dem. Sia per i suoi contenuti che per il contesto in cui è avvenuta. Un'intervista che pone Gori in una posizione delicata, da contraltare a Zingaretti, per di più al termine di una settimana in cui si sono susseguite le voci che vorrebbero effettivamente il primo cittadino orobico come nome forte per la guida del partito sostenuta da un'ala decisamente numerosa del Pd (tanto che l'opposizione a Palazzo Frizzoni ha ripreso a definire Gori «traditore»...). La smentita di Gori, però, lascia anche pensare che Repubblica, quotidiano notoriamente vicino ai vertici dem, possa aver "forzato" alcune dichiarazioni del sindaco, quasi ci fosse la volontà di aprire un caso che delegittimi la sua possibile candidatura alla guida del centrosinistra. Del resto, il passaggio su Berlinguer difficilmente piacerà a molti elettori dem...

In attesa che la situazione venga chiarita, c'è da annotare che è la seconda volta in questa settimana che Repubblica viene criticata da politici bergamaschi. Qualche giorno fa, infatti, l'onorevole leghista Daniele Belotti aveva annunciato di aver presentato un esposto all'Ordine dei giornalisti per chiedere provvedimenti contro il direttore del quotidiano, Verdelli, per il titolo «Cancellare Salvini». A quanto pare, i rapporti sull'asse Bergamo-Repubblica non sono proprio idilliaci di questi tempi.

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