La bella iniziativa

In un liceo di Erba assorbenti gratis per le studentesse. Perché non farlo anche a Bergamo?

I rappresentanti degli studenti hanno messo una cesta nei bagni delle ragazze: si possono prendere ma anche "regalarne" di nuovi. Un'idea che si potrebbe copiare facilmente

In un liceo di Erba assorbenti gratis per le studentesse. Perché non farlo anche a Bergamo?
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Della proposta di distribuire preservativi agli studenti nelle scuole, in Italia, se n'è parlato spesso. Senza però che si passasse mai dalle parole ai fatti, tra polemiche e discussioni. Di distribuire, invece, assorbenti gratis mai. Ovviamente non è la stessa cosa, ma anche questo sarebbe un bel passo avanti. E a Erba (provincia di Como) c'è chi l'ha fatto.

La notizia l'ha data Il Giornale di Como: nei bagni femminili del liceo Porta di Erba arriva la "tampon box", un cestino dove è possibile trovare assorbenti gratuiti. Affianco, un poster che spiega l'iniziativa: «Il ciclo non è una scelta, la solidarietà sì. Prendine uno se vuoi, lasciane uno se puoi». Un'iniziativa per nulla banale, pensata dai rappresentanti di istituto degli studenti, Simone Pelucchi, Gaia Campora, Gaia Colombo e Jacopo Bellasio, i quali hanno commentato: «Abbiamo fatto un sondaggio per capire l’interesse, che si è dimostrato subito molto alto. Così abbiamo sistemato questa prima "tampon box" nei bagni femminili: solo nel primo giorno sono stati presi dieci assorbenti e lasciati sei. Il circolo virtuoso dovrebbe funzionare». Un'idea che è stata subito appoggiata anche dal dirigente della scuola, Piermichele De Agostini.

Qualcosa di simile, in realtà, è già successo in Italia, con fortune alterne. Pochi mesi fa, un gruppo di studentesse del liceo Scorza di Cosenza aveva raccolto le firme per l'installazione di un distributore automatico di assorbenti, ma l'iniziativa è stata in quel caso contrastata dalla dirigente scolastica. L’Università Statale di Milano, invece, è stata la prima in Italia ad approvare l'installazione di distributori di assorbenti nei bagni di tutte le sedi dell’ateneo, cosa che presto dovrebbe diventare realtà. Ciò che caratterizza l'iniziativa di Erba è la gratuità della cosa, ma anche il fatto che «le ragazze non devono solo prelevare l’assorbente, ma dovrebbero contribuire personalmente. Dalla scatola devono uscire ma anche entrare assorbenti», ha spiegato a Il Fatto Quotidiano il dirigente scolastico del Porta.

Può forse sembrare una cosa da poco, ma non lo è. E sarebbe bello se anche a Bergamo nascessero (o il Comune promuovesse nelle scuole) iniziative di questo tipo. Del resto, è da anni che il tema della tassazione sugli assorbenti tiene banco in Italia. Il fatto che siano ivati al 22 per cento come tutti i bene di non primaria necessità appare fuori dal tempo. Dal 2016 a oggi si sono susseguiti quattro governi, sono state presentate almeno tre proposte di legge mai discusse e altrettanti emendamenti sono stati bocciati. Tutti chiedevano l'abbassamento dell'Iva sugli assorbenti al 5 per cento. Il governo attualmente in carica è l'unico che ha fatto qualcosa, abbassando l'Iva sugli assorbenti compostabili e biodegradabili. Peccato che questi siano meno dell'uno per cento tra quelli in vendita e costino di più. A quanto pare, devono essere i normali cittadini e (come in questo caso) gli studenti a fare qualcosa. O, perché no, i Comuni.

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