Fulmine (nerazzurro) a ciel sereno: la Curva Nord si ferma. Stop a striscioni, cori e giornalino
«Il tifo organizzato si ferma per una pausa di riflessione - si legge in un messaggio circolato tra i tifosi -. Stop striscioni cori e giornalino a tempo indeterminato e stop a Bergamo in trasferta»
di Fabio Gennari
Un fulmine a ciel sereno, una decisione che sarà probabilmente più chiara dopo il comunicato atteso in giornata (sempre che arrivi) da parte degli ultras ma che ha preso in contropiede tutti. Alla vigilia della doppia sfida con Roma e Valencia, gare che potrebbero indirizzare in modo ancor più incredibile e positivo la stagione della squadra di Gasperini, la Curva Nord ha deciso di fermarsi.
Durante l'ultima riunione tenutasi al Covo, sarebbe stata comunicata la decisione a tutti i presenti e le motivazioni sarebbero molteplici. I Daspo arrivati da Firenze sono l'ultimo colpo a un gruppo di tifosi che negli ultimi mesi è stato anche colpito da altri provvedimenti simili, ritenuti ingiusti. Ma ci sarebbero anche alcune problematiche interne non risolte. Tutto questo sembra aver portato a una decisione che si tradurrà nella mancanza di cori organizzati, striscioni e giornalino per le prossime partite.
«Il tifo organizzato si ferma per una pausa di riflessione - si legge in un messaggio che è circolato con insistenza nelle ultime ore in parecchie chat di tifosi -, stop striscioni cori e giornalino a tempo indeterminato e stop al Bergamo in trasferta». Nello stesso messaggio si parla di situazioni da risolvere e della volontà di «fermarsi per compattarsi e rivedere alcune cose. Torneremo più forti di prima e torneremo quello che siamo ora». La decisione sarebbe stata presa da tutto il gruppo.
Sui social sono già parecchi i commenti di altri tifosi che stanno cercando di capirci qualcosa della decisione presa dal Direttivo della Curva Pisani. L'attesa per il comunicato ufficiale è altissima, ma intanto pare certo che contro Roma e Valencia non ci sarà lo zoccolo duro della Nord a trascinare il pubblico. E questa, purtroppo, non è una bella notizia.