L'intervento

Al Papa Giovanni un nuovo serbatoio da 30mila litri per l’ossigeno, ma la crisi persiste

La nuova cisterna è fondamentale, così come l'arrivo di 27 medici e 4 infermieri. Ma «abbiamo spostato il superamento della soglia massima di sopportazione tra mercoledì e giovedì»

Al Papa Giovanni un nuovo serbatoio da 30mila litri per l’ossigeno, ma la crisi persiste

Ora più che mai c’è un disperato bisogno di ossigeno, sia nelle farmacie che negli ospedali. Per questa ragione, l’ospedale Papa Giovanni è corso ai ripari: si concluderà entro questa sera (lunedì 16 marzo) l’intervento per incrementare del dieci per cento la portata dell’ossigeno nell’impianto a disposizione della struttura che, in questi giorni di emergenza sanitaria, ha dovuto sopportare richieste ai massimi livelli per portata e velocità d’erogazione.  In queste ore sono stati posizionati un evaporatore mobile e un’autocisterna-serbatoio di trentamila litri di ossigeno liquido, che si aggiungono ai due serbatoi già esistenti (che forniscono quarantamila litri). La cisterna sarà rifornita periodicamente e il nuovo impianto entrerà immediatamente in funzione, non appena sarà chiuso il cantiere.

La zona individuata è quella nord della pista ciclabile attorno all’area ospedaliera, tra le torri 5 e 6. I lavori sono stati possibili anche grazie a Bergamo Hospital Parking, società che gestisce i parcheggi intorno all’ospedale e che ha messo a disposizione dieci posti auto per realizzare i lavori. L’intervento è stato valutato lo scorso fine settimana dagli ingegneri della Siad Spa, ditta fornitrice e costruttrice dell’impianto, in collaborazione con l’Unità tecnico e patrimoniale dell’Asst Papa Giovanni XXIII. I lavori, eseguiti dalla Siad, hanno visto la collaborazione di Siram Spa, che cura la manutenzione per l’ospedale, e la supervisione dei tecnici ospedalieri.

Inoltre, sono all’opera da questa mattina i 27 medici e 4 infermieri militari inviati dal Governo in auto agli operatori del Papa Giovanni. L’appello per avere in fretta altro personale sanitario è stato accolto e alle 10 di questa mattina hanno partecipato alla formazione che ha già coinvolto circa tremila persone all’auditorium Lucio Parenzan dell’ospedale; il personale della Croce Rossa è invece arrivato questo pomeriggio.

«Si sono concretizzati gli aiuti promessi ieri dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ringrazio nuovamente per aver voluto capire meglio quale fosse la nostra situazione – ha commentato Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII -. Questo aiuto concreto ci rincuora, così come l’impegno del Presidente Attilio Fontana e dell’assessore Giulio Gallera per creare nuovi posti di terapia intensiva in Lombardia, tema delicato quanto il personale. Non possiamo ancora però abbassare la guardia: restiamo in emergenza, abbiamo spostato il superamento della soglia massima di sopportazione tra mercoledì e giovedì. Ci auguriamo che la pressione, intesa come persone che devono essere ricoverate, nel frattempo cali per effetto delle misure di contenimento, a cui invitiamo i cittadini a continuare ad attenersi».