Solidarietà

Djokovic, vero fuoriclasse: «La donazione a Bergamo? Non mi interessava si sapesse»

A metà aprile il campione della racchetta fece «un'ingente donazione» alla Asst Bergamo Ovest. Fu il direttore Assembergs a renderlo noto. Ora Nole commenta: «Abbiamo amici a Bergamo, volevamo fare qualcosa»

Djokovic, vero fuoriclasse: «La donazione a Bergamo? Non mi interessava si sapesse»
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Campione in campo e nella vita. Novak Djokovic, fuoriclasse della racchetta, è anche un grande filantropo. Insieme alla moglie Jelena, grazie alla Fondazione che porta il suo nome è spesso stato, negli anni, in prima linea con opere di solidarietà, principalmente dedicate alla sua Serbia. Ma davanti all'emergenza Coronavirus che sta vivendo l'Italia, Nole non è rimasto impassibile. Il suo legame col nostro Paese, del resto, è fortissimo.

A metà aprile, Peter Assembergs, direttore generale dell’Asst Bergamo Ovest, ha reso noto che gli ospedali di Treviglio e Romano di Lombardia hanno ricevuto «un'ingente donazione» da parte del campione serbo. La cifra non è stata resa nota, ma Assembergs ha anche aggiunto: «Mi hanno colpito, in particolare, le sue parole: “A me non interessa che si sappia, a meno che non possa servire per sensibilizzare altri potenziali donatori a imitarmi”». Versione che è stata confermata ieri (29 aprile) dallo stesso Djokovic in un'intervista rilasciata a Sky Sport.

«Non volevo che uscisse la mia donazione, ma l'ho fatto con il cuore - ha affermato Nole -. Amo l'Italia con tutto il mio cuore, sono sempre con l'Italia e sento la vicinanza con voi. Ho vissuto per molto tempo lì, a Perugia e a Firenze, mi ha sempre attratto la vostra cultura. Mi sento un po' italiano e quello che è successo a Bergamo, Milano e in Lombardia ha toccato il mio cuore. Io e mia moglie abbiamo amici di Bergamo che mi hanno raccontato della situazione drammatica che stanno vivendo». Grazie, di cuore, da parte di tutti noi.

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