l'allarme della cisl

Ritardi nel pagamento degli ammortizzatori: «A rischio la tenuta sociale del Paese»

Ritardi nel pagamento degli ammortizzatori: «A rischio la tenuta sociale del Paese»
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È più volte stato evidenziato come il meccanismo per l’erogazione degli ammortizzatori sociali da parte dell’Inps, in questa situazione di emergenza che non ha precedenti, sia farraginoso. Una considerazione che viene confermata anche dai numeri forniti dall’Osservatorio Cisl, dai quali emerge una fotografia allarmante riguardo alla situazione dei pagamenti delle casse, tanto in provincia quanto a livello nazionale: nella Bergamasca sono circa 90mila i lavoratori in attesa.

Delle 160mila persone coinvolte, nei mesi di marzo e aprile, rispetto alla cassa integrazione ordinaria e all’assegno ordinario del fondo d’integrazione salariale (Fis) circa il 30 per cento, pari a 48mila lavoratori, attende ancora il pagamento diretto da parte dell’Inps. Ad essi si aggiungono 20mila lavoratori che, dall’ente previdenziale, attendono la cassa in deroga e altrettanti dell’artigianato sospesi con il fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato (Fsba); di questi ultimi, solo in 4mila hanno ricevuto quanto previsto per il mese di febbraio.

«La situazione non deve essere sottovalutata sotto il profilo sociale, in quanto sta mettendo in difficoltà milioni di famiglie in Italia e migliaia nella nostra provincia – sottolinea con apprensione Danilo Mazzola, segretario di Cisl Bergamo -. Vanno messe in atto tutte le iniziative possibili per accelerare i tempi di pagamento, andando a sostenere il lavoro che l’Inps è chiamata ad effettuare ed evitare di perdersi in sterili polemiche che si sono crete nei scorsi giorni tra gli enti preposti».

«A questa situazione si aggiungerà un secondo periodo, previsto dalla fase 2, che obbligherà ancora all’utilizzo di ammortizzatori sociali; speriamo con numeri diversi rispetto ai mesi precedenti, ma che andranno a sommarsi alle domande ad oggi ancora inevase – conclude Mazzola -. In un momento così delicato per il nostro Paese, non è ammissibile che il tempo della burocrazia metta a rischio il reddito dei lavoratori».

La situazione a livello nazionale e regionale

Al 5 maggio, i lavoratori in cassa integrazione ordinaria per la quale è previsto il pagamento diretto Inps erano 1.479.280, pari al 28 per cento su un totale di 5.345.013; quelli in assegno ordinario Fis, per il quale è previsto il pagamento diretto Inps sono 1.415.533, pari al 48 per cento su un totale di 2.926.417. Soltanto 596.052 lavoratori (beneficiari) hanno ad oggi ricevuto il pagamento diretto Inps, ossia il 20 per cento dei 2.894.813 aventi diritto.

I lavoratori coinvolti da Cassa Integrazione e FIS sono 8.307.430; di questi, 5.412.617 hanno ricevuto l’anticipo da parte delle imprese.

Per quanto riguarda la cassa in deroga in Lombardia, dai dati forniti dalla Regione, al 30 aprile 2020 sono 202.568 i lavoratori coinvolti. Per questo ammortizzatore è previsto solo il pagamento diretto dall’Inps.

La situazione di FSBA Artigianato vede 692.797 lavoratori coinvolti a livello nazionale, di cui 169.887 si sono visti liquidare il mese di febbraio al 30 aprile.

Per il fondo dei lavoratori somministrati, il numero di persone coinvolte è di 110mila; solo 4mila risultano liquidati al 31 marzo 2020.

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