Il sindaco di Albino frena l'allarme: non ci sono 65 nuovi casi, sono contagi "vecchi"
Nella cittadina preoccupazione dopo la notizia di un incremento fino a 315 casi totali nel giro di pochi giorni. Il sindaco spiega che sono aggiornamenti dati dai test sierologici, ma si tratta di casi chiusi che vanno sommati a tutti quelli registrati prima
Ad Albino hanno suscitato allarme e preoccupazione i dati trasmessi ieri (12 maggio) da Regione Lombardia circa i numeri della pandemia riguardanti il comune seriano, che evidenziano un incremento di 65 contagi rispetto a lunedì, il più alto dell’intera provincia e secondo solo a Bergamo come numero complessivo di casi: 315 contro i 1.523 di Bergamo. Il sindaco Fabio Terzi si è sentito in dovere di diffondere un comunicato per evitare allarmismo.
Scrive: «Alla luce dell’articolo apparso di recente sul L’Eco di Bergamo e delle perplessità o preoccupazioni che circolano attraverso i social nella comunità albinese, desidero fare alcune precisazioni in merito, così da evitare un inutile allarmismo. Purtroppo l’articolo di L’Eco di Bergamo non entra nel dettaglio spiegando da dove derivi l’aumento di questi 65 casi Covid-19, non precisa se questi numeri derivino da risultati da tampone piuttosto che da test sierologici. Attualmente non si registrano nuovi casi di contagio e le persone attualmente affette da Covid-19 sono in costante diminuzione. Preciso che i casi ancora positivi che si trovano in quarantena obbligatoria presso la propria abitazione e quelli ancora ricoverati in ospedale in totale sono 62, secondo i dati che giornalmente Ats mi fornisce».
«Il numero a cui fa riferimento L’Eco di Bergamo è in gran parte da ricondurre all'esito dei test sierologici che come tutti sapete sono stati effettuati nel territorio di Albino. La stragrande maggioranza di coloro che sono risultati positivi al test sierologico, hanno avuto un esito negativo al successivo esame con tampone. Si tratta quindi non di casi nuovi, ma di situazioni pregresse e relative anche a un mese, due mesi fa. Non è quindi corretto interpretare questi 65 casi come nuovi contagi a fronte di una parziale apertura dal 4 maggio (fase 2), ma si tratta di casi chiusi che vanno sommati a tutti quelli registrati sul territorio del comune di Albino da quando ha avuto inizio la pandemia. Questo non significa che non si debba mantenere alta la guardia, continuo a rivolgermi al senso di responsabilità che avete finora dimostrato, perché anche in questa fase 2 tutto possa andare per il meglio».
Terzi conclude raccomandando ancora a tutti mascherine sul volto, distanze di sicurezza e nessun assembramento.