screening sierologico

Bocciata l'indagine epidemiologica sui cittadini promossa dal Comune di Nembro

L'amarezza del sindaco Claudio Cancelli: «Occasione persa». Il progetto, elaborato in collaborazione con il Centro Medico Sant'Agostino ad aprile, non è stato approvato dal Comitato etico di Bergamo

Bocciata l'indagine epidemiologica sui cittadini promossa dal Comune di Nembro
Pubblicato:
Aggiornato:

Se a San Giovanni Bianco il Comune effettuerà uno screening sierologico gratuito e volontario su tutta la popolazione (rimborsando anche parte del costo del tampone), a Nembro questo stesso progetto sembra essersi definitivamente arenato.

https://www.facebook.com/massimo.pulcini.90/posts/10222040185623460

Nonostante Nembro sia infatti una delle zone maggiormente colpite dal Coronavirus, l’indagine epidemiologica promossa dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con il Centro Medico Sant’Agostino, non è stata approvata dal Comitato etico di Bergamo e, per questa ragione, non si farà. Una decisione per la quale il sindaco Claudio Cancelli non ha nascosto tutta la sua delusione: «purtroppo, abbiamo perso un’occasione importante».

Lo studio sarebbe stato condotto da un team estremamente qualificato e specialistico (tra cui il virologo Andrea Crisanti) attraverso vari passaggi, nei quali era stato previsto di sottoporre i cittadini a: tampone, test sierologico quantitativo e qualitiativo e, infine, ecografia. Quattro passaggi necessari per studiare i rapporti specifici che intercorrono tra le diverse tipologie di analisi. Inoltre, una seconda fase della rilevazione avrebbe verificato il grado di sieroprevalenza della popolazione, grazie ad una campagna massiva di test sierologici qualitativi sui residenti.

Il progetto, presentato all’inizio di aprile, si è però dovuto scontrare con la lunghezza dell’iter burocratico necessario ad autorizzarne la messa in atto. Ideato nel corso della fase dell’emergenza, la situazione si è evoluta al punto che il calo nel numero dei nuovi contagi ha fatto scemare l’interesse scientifico dell’iniziativa.

«Credo che questo progetto di ricerca fosse di interesse generale – conclude Cancelli -. Senza voler polemizzare né con il Comitato etico né con Regione voglio però sottolineare una cosa. Cioè che il nostro progetto avrebbe coinvolto il 100 per cento della popolazione; ciò non è confrontabile con l’indagine epidemiologica che sta facendo Ats di Bergamo che di fatto interesserà il 2,5 per cento della popolazione del nostro Comune».

L'approfondimento sul tema e altre notizie su Nembro a pagina 24 del numero di PrimaBergamo in edicola fino al 28 maggio, oppure sull'edizione digitale QUI.

Seguici sui nostri canali