le reazioni

Raduno dei gilet arancioni senza mascherine. Verranno tutti multati

Il leader Antonio Pappalardo ha invitato i partecipanti a togliere le mascherine «perché deve finire questa vergogna».

Raduno dei gilet arancioni senza mascherine. Verranno tutti multati
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E adesso è arrivato lui: Antonio Pappalardo, ex generale dell'Arma dei Carabinieri, con i suoi «Gilet arancioni», il movimento che vuole cambiare musica. La vuol cambiare a tal punto da diventare persino negazionista. Ieri le reazioni dei sindaci di Milano e Bergamo sono state di quelle stizzite: «Se c’è un posto dove una manifestazione di negazionisti irresponsabili - i sedicenti “gilet arancioni” - risulta oltraggiosa e insopportabile è Bergamo. Erano poche decine di sciamannati, ma erano sempre troppi. Spero che siano identificati e denunciati», ha commentato Giorgio Gori. Sì, saranno tutti identificati e multati. Le forze dell’ordine erano presenti e con l’aiuto anche delle telecamere identificheranno i partecipanti. Ma ieri il movimento ha presentato un calendario che ha visto riunioni di piazza in più di venti città, oltre a Bergamo anche a Palermo, Catania, Agrigento, Ragusa, Messina, Gela, Siracusa, Reggio Calabria, Catanzaro, Potenza, Matera, Fasano, Campobasso, Napoli, Cagliari, Pescara, Roma, Ancona, Firenze, Bologna, Milano, Torino, Mestre, Genova, Trento, Udine, Trieste, Aosta. Oggi è previsto un raduno a Bari e il 2 giugno di nuovo a Roma, in piazza del Popolo.


In un video il leader del movimento ha sottolineato che «non mi aspettavo così tanta gente, soprattutto a Milano e a Bergamo. Ho parlato con tutti. Siamo stati vicini e ci siamo persino abbracciati. Perché deve finire questa vergogna di stare lontani gli uni dagli altri. Ed eravamo tutti contenti, senza mascherine. A Bergamo abbiamo invitato il popolo a votare la fine del governo Conte, per aver commesso gravi violazioni verso la Costituzione. Abbiamo invitato il popolo a votare l’istituzione di un’assemblea costituente per una nuova legge elettorale per andare a elezioni a ottobre ed eleggere un nuovo Parlamento e per stampare la moneta nazionale».

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