Risultati dei 20.369 test sierologici effettuati da Ats Bergamo: positivo il 56,9 per cento
Resi noti i risultati degli esami effettuati dal 23 aprile al 3 giugno. Rispetto al precedente report del 22 maggio, la positività cala di poco tra i cittadini ma sale tra il personale sanitario
Dopo l'ultimo report, del 22 maggio scorso, Ats Bergamo ha diffuso oggi (8 giugno) gli esiti dei 20.369 test sierologici refertati sul territorio bergamasco tra il 23 aprile, giorno in cui è stata avviata la campagna regionale, e il 3 giugno. Si tratta di circa 3.500 test sierologici in più rispetto al precedente report, che si era fermato all'analisi di 16.853 test effettuati dal 23 aprile al 20 maggio.
Di questi 20.369 test effettuati, 9.965 sono stati fatti su cittadini sottoposti a quarantena preventiva nei due mesi scorsi, mentre i restanti 10.404 su operatori sanitari del territorio. Tra i primi, sono risultati positivi alla presenza degli anticorpi 5.669 test sierologici, pari al 56,9 per cento del totale; 3.909 sono invece risultati negativi (39,2 per cento) e solo 387 (3,9 per cento) hanno dato risultati dubbi. Tra gli operatori sanitari, invece, sono risultati positivi 3.185 test (30,6 per cento), 6.953 negativi (66,8 per cento) e 266 (2,6 per cento) dubbi.
La percentuale di cittadini risultati positivi si è leggermente abbassata rispetto al report del 22 maggio, quando si era attestata al 58,3 per cento contro l'attuale 56,9 per cento. È invece cresciuta quella degli operatori sanitari positivi, passata dal 29,6 per cento all'attuale 30,6 per cento.
In generale, comunque, quel 56,9 per cento di cittadini sottoposti al test e risultati positivi alla presenza di anticorpi non deve preoccupare. Dati i requisiti scelti dalla Regione per questo studio epidemiologico per la selezione dei candidati, ovvero la quarantena preventiva seguita alla segnalazione all’Ats di sintomi Covid o il contatto con parenti o conoscenti contagiati, era ovvio che la percentuale complessiva di positività sarebbe stata elevata. Più volte, infatti, le autorità hanno sottolineato come questi test servano per uno studio epidemiologico e non per un vero e proprio tracciamento della popolazione eventualmente positiva al Covid.