Gori contro la Regione: «Secretati i dati reali sui morti». Purtroppo non è una novità
I tweet del sindaco di Bergamo provocano la reazione stizzita della Giunta lombarda, che spiega: «Modalità sempre uguale». Ed è vero: da tempo, infatti, dal Pirellone non arrivano dati attendibili e accurati
E anche questa settimana non è mancata la polemica tra il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e la Regione. A scatenarla, anche questa volta, è Gori stesso, che stamattina (11 giugno) su Twitter ha scritto: «Leggo che in Lombardia ieri ci sono stati 32 decessi per Covid. Non si sa però dove, in quale provincia, perché la Regione non comunica più i dati divisi. Da quando abbiamo segnalato che i decessi reali erano molti di più di quelli “ufficiali”, hanno secretato i dati per provincia». Il primo cittadino ha poi rincarato la dose: «Neppure i dati sui guariti vengono più comunicati, e sì che sarebbero importanti per capire che oggi le persone ammalate sono poche. Spero che il nuovo dg della Sanità Marco Trivelli parta da qui, dai dati e dalla trasparenza».
Leggo che in #Lombardia ieri ci sono stati 32 decessi per #Covid. Non si sa però dove, in quale provincia, perché la Regione non comunica + i dati divisi.
Da quando abbiamo segnalato che i decessi reali erano molti di + di quelli “ufficiali”, hanno secretato i dati per provincia.— Giorgio Gori (@giorgio_gori) June 11, 2020
Tempo qualche minuto, e Gori aggiunge un ulteriore pensiero al riguardo: «Aggiungo che non vengono comunicati neanche i dati dei positivi Covid divisi per singolo comune». In questo caso, il sindaco allega anche un articolo de Il Post del 15 maggio scorso, intitolato "La Regione Lombardia e i dati sull’epidemia", nel quale si spiegava la polemica sulla «poca trasparenza» della Giunta Fontana riguardo ai numeri del contagio sollevata dalle opposizioni.
Aggiungo che non vengono comunicati neanche i dati dei positivi #Covid divisi per singolo comune.
Il tema comunque non è nuovo e già @ilpost lo aveva spiegato bene con questo articolo, circa un mese fa. https://t.co/iH8zcp0Riv— Giorgio Gori (@giorgio_gori) June 11, 2020
Ovviamente, la risposta della Regione non si è fatta attendere ed è arrivata attraverso una nota stampa: «Quanto scrive il sindaco di Bergamo non corrisponde al vero ed è privo di qualsiasi fondamento. La diffusione dei dati relativi al Coronavirus da parte di Regione Lombardia verso le autorità sanitarie e verso i mezzi di informazione non è cambiata e continua a essere la stessa. Sostenere, per alimentare la polemica politica e senza alcun riscontro veritiero, che la Regione “secreti” i dati non fa onore a chi rappresenta le Istituzioni».
Chi ha ragione? Entrambi. È infatti vero che è da mesi, ormai, che Regione fornisce i dati in questo modo, ovvero non ben indicizzati per provincia e Comune. Nulla di nuovo insomma. Ma ha anche ragione Gori quando sottolinea che questa modalità rappresenti un'anomalia. In una situazione come questa, la diffusione di dati il quanto più precisi e accurati è fondamentale se si vuole offrire un quadro della situazione veritiero e sincero. E questo, purtroppo, in Lombardia non avviene.