Atleti, montagne e il prete campione: a Mezzoldo il ricordo del sindaco Balicco
Fra sport e preghiera, da Paratico all’Alta Val Brembana una staffetta e un momento di raccoglimento per ricordare il primo cittadino morto il 18 marzo a causa del Coronavirus. «Una vita dedicata anima e corpo al bene della comunità»
di Giambattista Gherardi
Una staffetta podistica, lo scenario tanto amato delle sue montagne e il prete campione che vestì la maglia azzurra. Ci sono la passione, i luoghi e lo spirito del sindaco Raimondo Balicco nella staffetta Paratico-Mezzoldo-Ca' San Marco in programma sabato 13 giugno, organizzata dall’Atletica Paratico. Non si tratta di una manifestazione agonistica vera e propria, ma di una sorta di allenamento condiviso. Alle 6 del mattino, diciotto atleti tesserati per la società lacustre (nove frazioni con due atleti ciascuna) partiranno da Paratico e raggiungeranno l’Alta Valle Brembana attorno alle 14.30, dopo circa 90 chilometri. Tutti insieme si ritroveranno al cimitero di Mezzoldo, dove dallo scorso marzo riposa Raimondo Balicco, sindaco del paese e storico commissario tecnico nella Nazionale di Corsa in Montagna, morto a causa della pandemia.
A ricordare l’amico Raimondo ci sarà don Franco Torresani (con lui nella foto di apertura), parroco ad Arco di Trento e tesserato per l’Atletica Paratico. Don Franco è atleta di vaglia nella corsa in montagna, ha vestito la maglia azzurra e vanta tre medaglie d’argento ai campionati italiani assoluti (1998-2001 e 2002), conquistati alle spalle della Forestale guidata dal maresciallo Balicco. «Dal cimitero di Mezzoldo - segnalano gli organizzatori - prenderà il via l’ultima frazione della giornata, ricalcando il percorso della Mezzoldo Ca' San Marco, la classica della corsa in montagna organizzata, da alcuni decenni a questa parte, proprio da Balicco e dagli Alpini di Mezzoldo lungo la via Priula. Una prova di cui don Franco è stato vincitore e assiduo protagonista».
Raimondo Balicco aveva legato la propria esistenza alla montagna. Nato a Mezzoldo nel 1942, era padre di due figli, Paolo e Alessio, e risiedeva da qualche anno ad Almè con la moglie Ausilia. Il suo cuore e il suo impegno erano tutti per l’Alta Valle Brembana, percorsa per decenni nelle vesti di ispettore del Corpo Forestale, dopo averne esplorato sentieri e pendii da campione della Corsa in Montagna e dopo averne seguito sviluppo e dissesto da assessore e presidente dell’Assemblea in Comunità Montana, da consigliere in Provincia e da componente del Cda del Consorzio Bim Bacini Imbriferi. In famiglia (anche il fratello Marco era ottimo atleta) il tricolore e i colori dell’iride erano di casa, sia per gli allori individuali e a squadre, sia per il fatto che Raimondo dal 1985 al 2012 aveva rivestito la carica di commissario tecnico Fidal della Squadra Nazionale di Corsa in Montagna. A Mezzoldo era stato eletto sindaco nel 2002 e rieletto cinque anni dopo, mentre nel 2012 aveva lasciato il testimone a Domenico Rossi prima di essere nuovamente eletto nel 2017.
«Quando il grande capo dell’Atletica Paratico, Ezio Tengattini - spiega don Torresani -, mi ha proposto di concludere la staffetta a Mezzoldo con un momento di preghiera e la benedizione proprio su quel cimitero dove, dopo tante fatiche, riposa Raimondo Balicco, è stato per me motivo innanzitutto di gratitudine. Per i risultati tecnici di altissimo spessore che ha ottenuto, che hanno fatto apprezzare la Corsa in Montagna nel mondo, ma soprattutto per l’umanità, l’amicizia, la professionalità, i valori che, dietro un temperamento all’apparenza un po’ burbero, trasmettevano una vita dedicata realmente anima e corpo al bene del suo territorio e della comunità».