Scintille a Palazzo Frizzoni

La Lega attacca Gori sulla mancata zona rossa. La Giunta risponde: «Gettano solo fango»

Il Carroccio in un'interrogazione chiede al sindaco di parlare anche lui ai magistrati. Il parlamentare lumbard Belotti interviene dopo un'intervista del primo cittadino a La Stampa. Il vicesindaco Gandi: «Critiche inaccettabili e paradossali»

La Lega attacca Gori sulla mancata zona rossa. La Giunta risponde: «Gettano solo fango»
Pubblicato:
Aggiornato:

C'era da aspettarsi che a un attacco politico così duro ci fosse una risposta altrettanto dura, sebbene composta. Venerdì 12 giugno, il gruppo consiliare della Lega a Bergamo ha presentato un'interrogazione nella quale chiede al sindaco Giorgio Gori se abbia mai ricevuto richieste o pressioni da singoli imprenditori o associazioni di categoria perché intercedesse nei confronti del Governo o dei parlamentari del Pd per dissuaderli dall’istituzione della zona rossa ad Alzano e a Nembro, ma soprattutto il Carroccio chiede al primo cittadino se non ritiene di dover rispondere anche lui, come già hanno fatto i vertici della Regione e del Governo, alle domande dei pm bergamaschi che stanno indagando proprio sulla gestione dell'emergenza Covid in Bergamasca.

Insomma, un'interrogazione che più che domandare punta il dito contro Gori, tirandolo dentro una polemica che, fino a quel momento, era rimasta su scala regionale-nazionale. E alla quale il primo cittadino non ha direttamente risposto, preferendo invece rilasciare un'intervista a La Stampa esponendo il proprio punto di vista e la propria versione dei fatti, che poi sono quelli che già in passato aveva affermato: delle intenzioni di Regione e Governo sull'istituzione di una zona rossa in Val Seriana sapeva poco, se non che pareva fosse imminente; con gli industriali ha parlato, ma non ha ricevuto alcuna pressione. E proprio citando questa intervista a Gori del quotidiano torinese, il parlamentare leghista Daniele Belotti ha pubblicato sui social un post particolarmente sibillino, nel quale ha scritto: «Cominciano ad emergere alcune verità, ma un po’ distorte. Verità: Gori ammette di aver ricevuto telefonate da Confindustria e che si sentiva con Roma. È fin qui tutto legittimo. I dubbi grossi? Che la direzione di Confindustria Bg fosse a favore della zona rossa e che Gori si sia limitato ad informarsi presso il governo senza dare un parere. Uno come Gori che si limita ad ascoltare? Mah...».

https://www.facebook.com/sergio.gandi/posts/10221170486119221

Chi invece ha risposto in modo chiaro e diretto al gruppo consiliare della Lega sono stati alcuni membri della Giunta Gori, in primis il vicesindaco e assessore al Bilancio e alla Sicurezza Sergio Gandi, che domenica 14 giugno ha scritto un lungo post nel quale definisce «inaccettabile e paradossale» l'interrogazione del Carroccio. Per vari motivi: perché «tenta di coinvolgere il Sindaco in polemiche che riguardano altri livelli istituzionali; a detta degli stessi magistrati e in base alle norme del nostro ordinamento giuridico, si può discutere di chi potesse istituire la zona rossa ad Alzano e Nembro, se potesse e dovesse farlo il Governo o la Regione, ma nessuno ha mai invocato responsabilità dei Sindaci dei due Comuni interessati, uno dei quali appartiene, peraltro, allo stesso partito che presenterà l’interpellanza, e tanto meno di Sindaci di altri Comuni; di certo, il Sindaco di Bergamo non ha nulla a che fare con questa vicenda, trattandosi di altro Comune, estraneo a quelli che avrebbero potuto essere inclusi nella zona rossa; il rispetto che da più parti viene invocato nei riguardi dei magistrati inquirenti si deve tradurre, a maggior ragione ad opera di chi ha un ruolo istituzionale (ad esempio, quale consigliere comunale), nell’evitare ogni interferenza, per scopi puramente politici, in una indagine delicata, in cui peraltro non è ancora certo se davvero sussistano ipotesi di reato perseguibile. Sono e saranno i magistrati a decidere chi devono sentire sui fatti, non certo su indicazione o suggerimento di questo o quel consigliere comunale; questa iniziativa ha tutto il sapore della strumentalità, finalizzata, da un lato, a distogliere l’attenzione dalle responsabilità della Regione Lombardia (governata dalla Lega e dai suoi alleati) in questa vicenda (mancata istituzione della zona rossa), nella discutibile gestione dell’emergenza sanitaria Covid-19 e negli inspiegabili ritardi che emergono anche oggi rispetto all’adozione delle misure necessarie a prevenire una recrudescenza dell’epidemia nella nostra Regione e, dall’altro, a coinvolgere in discussioni di basso profilo un Sindaco che in queste settimane si è distinto per essere vicino in tutti i modi ai nostri concittadini; l’istituzione del Fondo di Mutuo Soccorso, l’accordo con Intesa Sanpaolo che ha portato a disporre di 30 milioni di euro per le imprese del nostro territorio e l’avvio di 50.000 test seriologici gratuiti per la popolazione della nostra città dimostrano, oltre ad altri immediati interventi di carattere economico-sociale, come la passione e la competenza siano in grado di farci raggiungere importanti risultati nell’assistenza e nel sostegno a persone e imprese colpite dall’emergenza e dalla crisi. Risultati ottenuti anche grazie all’impegno del nostro Sindaco e che forse hanno generato un certo senso di inadeguatezza in chi oggi cerca in mondo maldestro di gettare fango».

Seguici sui nostri canali